Il simbolismo del pollo nella tradizione italiana: un ponte tra passato e presente

Il pollo, un elemento onnipresente nelle tavole italiane e nelle campagne di tutto il Paese, ha da sempre incarnato simboli profondi che trascendono la semplice alimentazione. Dalla sua rapida corsa nelle corti rurali alle rappresentazioni artistiche, il pollo rappresenta molto più di un semplice animale da cortile. La sua presenza nella cultura italiana riflette una complessa rete di credenze, miti e tradizioni che si sono evolute nel corso dei secoli, mantenendo tuttora un ruolo importante nel tessuto sociale del Paese. Per approfondire le radici di questo simbolismo, si può tornare alla nostra introduzione, visitando l’articolo La velocità dei polli domestici e il loro ruolo nella cultura italiana, che costituisce il punto di partenza per un viaggio tra tradizione e innovazione.

1. Origini e radici storiche del simbolismo del pollo nella cultura italiana

a. Le prime rappresentazioni e credenze popolari

Le prime testimonianze del simbolismo del pollo si trovano nelle antiche civiltà italiche e nelle ruralità pre-romane, dove l’animale era spesso associato a riti agrari e di fertilità. Nei villaggi e nelle campagne, il pollo rappresentava un segno di prosperità, poiché la sua rapida crescita e riproduzione simboleggiavano abbondanza e buona sorte. Le credenze popolari attribuivano inoltre al pollo il potere di scacciare gli spiriti maligni, rendendolo un elemento chiave nelle pratiche di protezione domestica.

b. Il pollo come simbolo in miti e leggende regionali

In molte regioni italiane, il pollo compare in miti e leggende locali come simbolo di rinascita e di forza. Per esempio, in alcune tradizioni della Toscana, si narra di un pollo che predice il buon raccolto, mentre nel Sud Italia il suo canto è considerato un segnale di buona sorte imminente. Questi racconti sottolineano come il pollo abbia sempre rappresentato un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, assumendo così un valore simbolico di collegamento tra l’uomo e l’invisibile.

c. L’evoluzione del suo significato nel corso dei secoli

Nel corso dei secoli, il simbolismo del pollo si è evoluto, passando da un elemento di superstizione e fertilità a un simbolo più complesso di rinascita, sacrificio e protezione. Durante il Medioevo, ad esempio, il pollo veniva frequentemente rappresentato in dipinti religiosi come simbolo di purezza e di sacrificio, anticipando il suo ruolo come simbolo di resurrezione nelle festività cristiane.

2. Il pollo come simbolo di fertilità e prosperità nelle tradizioni italiane

a. Riti e festività legati alla fecondità

In molte zone dell’Italia, specialmente nel Sud, i riti legati alla fertilità prevedevano l’uso di polli come simbolo di fecondità. Durante le festività primaverili, era comune offrire un pollo come dono agli dei o agli spiriti protettori della terra, sperando in un raccolto abbondante e in una buona salute per le famiglie. Questi riti si sono tramandati nel tempo, mantenendo il pollo come simbolo di vita nuova e di prosperità.

b. Significati simbolici nelle celebrazioni agricole e religiose

Le celebrazioni agricole, come le fiere e le processioni, spesso includono la benedizione dei polli e altri animali da cortile, ritenuti portatori di buona sorte. La benedizione del pollo rappresenta un gesto di rispetto verso la natura e un atto di buon auspicio per l’anno a venire. In alcune comunità rurali, il pollo benedetto viene poi inserito nelle case o nel pollaio come talismano di fortuna.

c. L’uso del pollo nelle pratiche di buon auspicio e benedizione

Oltre alle cerimonie pubbliche, il pollo ha trovato impiego anche in pratiche private di buon auspicio. Ad esempio, in alcune regioni italiane, si crede che offrire un pollo durante le festività può portare prosperità e allontanare le cattive energie. Questa tradizione si combina spesso con preghiere e rituali di purificazione, che rafforzano il ruolo del pollo come simbolo di protezione e abbondanza.

3. Il pollo nella simbologia religiosa e spirituale italiana

a. Riferimenti nel cristianesimo e nelle iconografie sacre

Nel cristianesimo, il pollo è spesso associato al tema della vigilanza e della fedeltà, grazie anche alla sua fama di cantare all’alba, simbolo di luce e speranza. Nelle icone sacre, il pollo appare talvolta come simbolo di Cristo, rappresentando la rinascita e la vittoria sulla morte. La sua presenza simbolica si evidenzia anche nelle raffigurazioni di scene evangeliche in cui il gallo canta al tradimento di Pietro, ricordando la vigilanza spirituale.

b. Il pollo come simbolo di rinascita e resurrezione nelle festività cristiane

Durante la Settimana Santa e altre festività religiose, il pollo rappresenta la rinascita spirituale e la vittoria sulla morte. La sua capacità di risvegliarsi ogni giorno all’alba lo rende un potente simbolo di resurrezione, che si collega alle celebrazioni di Pasqua, in cui si celebra la vittoria della vita sulla morte attraverso la resurrezione di Cristo.

c. Significati esoterici e superstiziosi associati al pollo

In ambito esoterico, il pollo è considerato un animale di protezione, capace di scacciare le energie negative. Le superstizioni italiane attribuiscono al suo canto il potere di allontanare gli spiriti maligni, mentre il suo sangue o le sue piume vengono usati in rituali di purificazione. Questi usi testimoniano come il pollo continui ad essere percepito come un simbolo di difesa spirituale e di buona sorte.

4. Il ruolo del pollo nel folklore e nelle tradizioni popolari delle diverse regioni italiane

a. Varianti regionali e storie locali

Le tradizioni legate al pollo variano molto tra le diverse regioni italiane. Ad esempio, in Piemonte, si narra di un pollo che predice il tempo e i raccolti, mentre in Sicilia il suo canto è considerato un segnale di buona fortuna in occasioni importanti. Questi racconti testimoniano come il pollo sia radicato nel folklore locale, assumendo caratteristiche simboliche uniche a seconda del contesto culturale.

b. Racconti e leggende che attribuiscono poteri simbolici al pollo

Numerose leggende italiane attribuiscono al pollo poteri magici, come quello di attirare la prosperità o di proteggere gli abitanti da malefici. In alcune storie, il pollo diventa un guardiano della casa, capace di avvertire i proprietari di eventuali pericoli o di portare fortuna a chi lo possiede.

c. Il pollo come protagonista di racconti e proverbi

Il pollo è spesso protagonista di proverbi e detti popolari italiani, come « Chi dorme, non piglia polli » o « Meglio un pollo oggi che un’aquila domani », che riflettono l’importanza simbolica e pratica che gli si attribuisce. Questi detti racchiudono saggezza popolare e testimoniano quanto il pollo sia stato e continui ad essere parte integrante dell’immaginario collettivo.

5. Il simbolismo del pollo nelle arti visive e nella letteratura italiana

a. Rappresentazioni artistiche e pittoriche del pollo come simbolo

Nel corso dei secoli, artisti italiani hanno raffigurato il pollo in numerose opere, spesso come simbolo di vigilanza, sacrificio o rinascita. Nelle pitture religiose del Rinascimento, il pollo compare come elemento simbolico nelle scene di passione e resurrezione, rafforzando il suo ruolo di messaggero tra il visibile e l’invisibile.

b. Il pollo nelle fiabe, nelle poesie e nei racconti popolari

Nella letteratura popolare e nelle fiabe italiane, il pollo rappresenta spesso un personaggio di saggezza o di magia, capace di portare fortuna o di svelare segreti nascosti. La figura del pollo magico è presente in molte storie, come simbolo di speranza e di rivelazione.

c. Analisi di opere letterarie che sottolineano il valore simbolico

Opere di autori italiani hanno spesso utilizzato il pollo come metafora di vigilanza, sacrificio e rinascita. Ad esempio, in alcune poesie del Risorgimento, il canto del gallo rappresenta la speranza di un’Italia libera e risorta, un simbolo di unità e rinascita nazionale.

6. La transizione dal simbolismo tradizionale alla modernità: interpretazioni contemporanee del pollo

a. Nuovi significati attribuiti al pollo nel contesto culturale odierno

Nel mondo contemporaneo, il pollo ha assunto anche ruoli simbolici legati alla sostenibilità, al rispetto per l’ambiente e alla responsabilità etica. La crescente attenzione alle pratiche di allevamento e alla produzione alimentare ha portato a considerare il pollo come simbolo di scelte alimentari consapevoli e sostenibili.

b. La presenza del pollo nel design, nella moda e nella cultura pop italiana

In campo artistico e commerciale, il pollo è stato reinterpretato in chiave moderna, diventando elemento decorativo nel design italiano e simbolo di autenticità e tradizione rivisitata. Nella moda, alcune collezioni italiane hanno utilizzato immagini di polli come simbolo di rusticità e genuinità, richiamando le radici rurali del Paese.

c. Il ruolo del pollo come simbolo di sostenibilità e rispetto per l’ambiente

Oggi, il pollo rappresenta anche un simbolo di impegno ecologico e sostenibilità. La crescente diffusione di allevamenti biologici e di pratiche agricole etiche ha portato il pollo a diventare un emblema di rispetto per la biodiversità e per il benessere degli animali, riflettendo un nuovo modo di interpretare il suo ruolo simbolico nel contesto moderno.

7. Conclusione: il ritorno al ruolo del pollo nella cultura italiana e il suo significato nella società moderna

a. Sintesi dei principali aspetti simbolici analizzati

Dall’antichità ai giorni nostri, il pollo ha mantenuto un ruolo di rilievo nella cultura italiana, rappresentando fertilità, rinascita, protezione e prosperità. La sua presenza nelle tradizioni religiose, popolari e artistiche testimonia una simbologia che si è adattata nel tempo, mantenendo intatta la sua forza evocativa.

b. La continuità tra tradizione e innovazione nel simbolismo del pollo

Se da un lato il pollo resta un simbolo radicato nelle tradizioni più antiche, dall’altro si apre a interpretazioni moderne legate alla sostenibilità e alla cultura di massa. Questa continuità dimostra come il simbolo possa evolversi senza perdere la sua essenza, diventando un ponte tra passato e presente.

c. Riflessioni sul suo ruolo come ponte tra passato e presente nella cultura italiana

Il pollo, con tutto il suo bagaglio simbolico, continua a essere un elemento che unisce le generazioni, riflettendo valori di vita, speranza e rispetto per la natura. La sua capacità di adattarsi ai mutamenti sociali e culturali lo rende un simbolo vivo, capace di parlare sia alle tradizioni più antiche che alle esigenze della società moderna.


How Nature and Technology Use Patterns to Track Movement

1. Introduction to Movement Tracking in Nature and Technology

Understanding how organisms and systems move through their environments is fundamental to ecology, conservation, and technological innovation. Movement tracking allows researchers to decipher behavioral patterns, migration routes, habitat utilization, and social interactions. For instance, monitoring animal migrations informs conservation strategies, while tracking human movement underpins navigation apps and urban planning.

Historically, natural navigation methods—such as celestial cues or environmental markers—dominated animal movement studies. However, with technological advances, scientists now employ sophisticated tools like GPS satellites, acoustic sensors, and AI algorithms to gather detailed movement data across diverse habitats. This evolution from innate biological mechanisms to engineered systems exemplifies a fascinating convergence of natural and technological pattern recognition.

This article explores the intricate patterns underlying movement in the natural world and examines how modern technologies emulate and enhance these mechanisms to improve our understanding and management of ecosystems.

2. Fundamental Concepts of Movement Patterns in Nature

Animals and plants have evolved sophisticated mechanisms to perceive their environment and navigate effectively. Sensory organs such as eyes, ears, and mechanoreceptors collect information about surroundings, enabling movement that maximizes survival and reproductive success.

Across species, certain movement patterns are recurrent and serve specific ecological functions. Migration allows seasonal resource access; territory patrol maintains social hierarchy; and homing behaviors ensure return to nesting or feeding sites. These patterns are often driven by internal biological clocks, environmental cues, or a combination of both.

Biological adaptations, including specialized sensory organs and internal navigation systems, underpin these movement strategies. For example, the hippocampus in mammals supports spatial memory, while in insects, antennae detect chemical cues guiding movement.

3. Natural Mechanisms of Movement and Navigation

a. Earth’s magnetic field as a natural compass: case study of Hawaiian green sea turtles

Marine species such as the Hawaiian green sea turtle (Chelonia mydas) utilize Earth’s magnetic field as an innate navigation aid. Researchers have shown that these turtles can detect magnetic intensity and inclination angles, allowing them to undertake long-distance migrations with remarkable accuracy. This magnetic sense is believed to be mediated by magnetite crystals within their tissues, acting as biological compasses.

The implications are profound: magnetic navigation contributes to the turtles’ longevity and precise migration, often spanning thousands of kilometers. Understanding these natural mechanisms inspires technological innovations like magnetic sensors and navigation algorithms in autonomous vehicles.

b. Biological sex changes as movement strategy: clownfish example

Clownfish (Amphiprioninae) demonstrate unique social and reproductive strategies linked to movement. In their social groups, the dominant individual is typically a female; if she dies, the largest male changes sex to become the new female. This sex-changing ability allows flexible reproductive movement within the social hierarchy, ensuring reproductive continuity.

This adaptive sexual plasticity benefits populations by maintaining social stability and reproductive capacity, illustrating how movement—whether physical or social—can be driven by biological flexibility.

c. Bioluminescence and its role in deep-sea creature navigation

In the dark depths of the ocean, bioluminescent signals serve as vital navigation and communication tools. Deep-sea creatures like anglerfish and lanternfish produce light via chemical reactions, creating visual cues that aid in movement and social interactions.

These bioluminescent patterns are often species-specific, facilitating recognition and coordination in environments where traditional sensory cues are absent. This biological light emission exemplifies an elegant natural pattern that has inspired technological applications such as bio-inspired lighting and communication systems.

4. Technological Methods for Tracking Movement

Modern tracking technologies have revolutionized our ability to monitor movement across terrestrial and aquatic environments. Satellite and GPS systems, initially developed for navigation and military purposes, are now essential tools in ecological research and resource management.

In aquatic settings, acoustic telemetry and radio tracking enable scientists to follow the migration of fish, marine mammals, and other species with high precision. These methods provide invaluable data that inform conservation policies and sustainable fishing practices.

Advanced data analysis and modeling techniques, including machine learning algorithms, allow researchers to predict migration patterns and behavioral responses to environmental changes. Such insights are crucial for proactive ecosystem management.

5. Modern Examples of Tracking in Action

a. Royal Fishing and its use of advanced tracking to optimize sustainable practices

An illustrative example of modern tracking in fisheries is exemplified by Royal Fishing Qian Long Hall. This organization employs sophisticated tracking technologies to monitor fish populations and migration routes, enabling sustainable harvesting practices. By integrating real-time data, they can predict spawning seasons and migration pathways, reducing overfishing and supporting ecosystem health.

The impact of such technology extends to conservation efforts and resource management, demonstrating how modern tools can mirror natural movement patterns for human benefit.

b. Case studies of tracking migratory species and their routes

Research projects tracking species such as humpback whales, sea turtles, and Arctic salmon reveal intricate migratory routes influenced by ocean currents, temperature, and magnetic fields. These data help scientists understand environmental impacts and adapt conservation strategies accordingly.

c. Emerging technologies: bio-logging devices, drones, and AI

Innovations like bio-logging devices—small sensors attached to animals—capture detailed movement, physiological, and environmental data. Drones provide aerial surveillance of wildlife corridors, while AI algorithms analyze vast datasets to identify patterns and predict future movements. These tools exemplify the synergy between biological inspiration and technological advancement.

6. Intersection of Natural and Technological Patterns

Understanding natural navigation mechanisms has profoundly inspired technological innovations. Biomimicry, the design of systems modeled on biological processes, leads to more efficient sensors, navigation algorithms, and communication devices.

For example, magnetic sensing technologies mimic sea turtles’ magnetite-based navigation, improving compass accuracy in autonomous vehicles. Similarly, bioluminescent patterns inform the development of low-energy lighting and signaling systems in robotics.

Integrating natural insights with technological tools enhances ecosystem management, making conservation efforts more precise and adaptive.

7. Ethical and Environmental Considerations

While tracking technologies offer significant benefits, they also pose challenges. Invasive methods may disturb wildlife or disrupt habitats. Excessive tagging or sensor deployment can cause stress or injury to animals.

Balancing scientific progress with conservation priorities requires careful assessment of environmental impacts. Developing non-invasive or minimally invasive tracking methods, such as camera traps or passive acoustic sensors, is a growing focus.

Future advancements aim to create solutions that respect animal welfare while providing valuable data—ensuring that technological progress aligns with ethical standards.

8. Deepening Understanding: Beyond Movement – Patterns of Communication and Social Structure

Movement patterns often reveal social structures and communication strategies within species. For example, sex-changing in clownfish not only affects reproductive roles but also influences social hierarchies and movement within groups. Such flexibility allows for dynamic social interactions essential for population stability.

Similarly, bioluminescent signaling in deep-sea communities serves not only in navigation but also in social communication, warnings, and mating displays. These complex light patterns facilitate social cohesion in environments where traditional cues are absent.

Understanding these social and communicative patterns enhances our comprehension of ecosystem dynamics and can inform biomimetic designs in technology.

9. Conclusion: The Synergy of Nature and Technology in Movement Tracking

The study of movement patterns underscores a fundamental principle: nature’s solutions often inspire human innovation. From the magnetic navigation of marine turtles to the bioluminescent communication of deep-sea creatures, natural mechanisms exemplify efficiency and adaptability.

Modern technology now enables us to monitor and interpret these patterns with unprecedented precision, fostering sustainable resource management and conservation efforts. The example of Royal Fishing Qian Long Hall illustrates how such technological integration can support ecological balance and responsible harvesting.

Looking forward, ongoing research and biomimetic innovations promise even more sophisticated, ethical, and non-invasive tracking methods. By continuing to learn from natural systems, we can develop smarter technologies that serve both human needs and the preservation of our planet’s rich biodiversity.


Comment la patience scientifique transforme la procrastination en réussite, avec Sweet Rush Bonanza comme exemple

Introduction : La patience scientifique, clé de la transformation de la procrastination en réussite

Dans un monde où la rapidité et la performance semblent être les maîtres-mots, la patience scientifique apparaît comme une vertu essentielle pour transformer la procrastination, souvent perçue comme un obstacle, en une étape vers la réussite. La patience scientifique, dans ce contexte, consiste à adopter une démarche méthodique, à expérimenter, à analyser et à persévérer, tout en acceptant l’incertitude comme partie intégrante du processus créatif.

La procrastination demeure un défi universel, touchant aussi bien les étudiants français que les professionnels. En France, où la culture valorise la réflexion et la philosophie, cette tendance peut être perçue comme un frein ou, au contraire, comme une opportunité de réflexion approfondie. L’objectif de cet article est de comprendre comment la patience, appliquée à l’apprentissage et à la créativité, peut inverser cette tendance et ouvrir la voie à la réussite.

La patience scientifique : une approche méthodique pour surmonter la procrastination

La patience scientifique repose sur des principes issus de la démarche expérimentale : observer, hypothéquer, tester, analyser et ajuster. Appliquée à la gestion du temps et des idées, cette méthode encourage à ne pas céder à la précipitation ou à l’abandon face aux difficultés, mais plutôt à adopter une posture active d’expérimentation et de réflexion.

Contrairement à une vision passive de la patience, qui pourrait ressembler à l’attente indifférente, la patience scientifique implique une implication active. Par exemple, un chercheur en France, face à une problématique complexe, ne se contente pas d’attendre une solution, mais il multiplie les expériences, affine ses hypothèses et accepte que le progrès prenne du temps, tout comme l’illustre la longue tradition de la recherche française.

Principes fondamentaux Application concrète
Observation et patience Prendre le temps d’analyser une idée ou un projet avant d’agir
Expérimentation Tester différentes approches sans se décourager
Analyse et ajustement Réévaluer régulièrement ses progrès et adapter sa stratégie

La procrastination vue sous l’angle de la complexité et des paradoxes

Pour comprendre la procrastination, il est utile d’aborder ses aspects complexes et paradoxaux. La célèbre paradoxe du barbier de Russell en philosophie des mathématiques illustre cette idée : un barbier qui rase tous ceux qui ne se rasent pas eux-mêmes, pose la question de l’autoréférence et de l’impossibilité de se définir soi-même sans contradiction.

Ce paradoxe peut être métaphoriquement appliqué à la gestion des projets : vouloir tout contrôler ou tout faire en même temps conduit souvent à l’immobilisme. La clé pour sortir de cette boucle est d’adopter une patience lucide, acceptant l’incertitude et la complexité inhérentes à tout processus créatif ou organisationnel.

« Accepter l’incertitude, c’est aussi accepter que le progrès nécessite du temps, des essais et des ajustements, comme le montre la philosophie française, souvent tournée vers la réflexion et la patience. »

La nature et ses leçons : mycorhizes, formes géométriques et leur signification pour la patience

La nature offre des modèles d’organisation qui illustrent la patience et la connectivité. La mycorhize, réseau souterrain de champignons et de racines végétales, symbolise cette connectivité invisible mais essentielle. Elle montre que la patience consiste aussi à bâtir des réseaux solides, souvent invisibles, pour assurer la croissance à long terme.

Par ailleurs, l’étude des formes géométriques naturelles, telles que l’hexagone, révèle une efficacité dans la structuration et la stabilité. Cependant, dans le contexte de l’innovation, comme dans une nouvelle machine à sous, la rébellion contre ces formes naturelles—par l’usage de rectangles ou d’autres formes atypiques—met en évidence la nécessité de patience face à l’adaptation et à la transformation.

Leçons naturelles Ce qu’elles enseignent sur la patience
Mycorhizes L’importance de bâtir des réseaux invisibles pour soutenir la croissance
Formes géométriques naturelles L’efficacité de la structure dans la stabilité et la patience
Innovation et formes atypiques L’audace requiert patience face à l’adaptation

Sweet Rush Bonanza : illustration moderne de la patience scientifique en action

L’univers des jeux en ligne, notamment celui de une nouvelle machine à sous, illustre parfaitement la patience stratégique. Ce jeu, avec ses formes géométriques atypiques, exige une réflexion approfondie pour optimiser ses chances de succès, plutôt que de céder à la précipitation ou à l’instinct immédiat.

Le choix délibéré de formes et de motifs géométriques dans ce jeu reflète une démarche réfléchie et patiente, où chaque étape doit être appréciée comme une partie intégrante du processus. La progression, étape par étape, symbolise la transformation de la procrastination en réussite, en adoptant une stratégie basée sur la patience et l’expérimentation.

Une démarche stratégique et réfléchie

En s’inspirant de cette approche moderne, il devient évident que la patience ne signifie pas inaction, mais plutôt une attitude active d’expérimentation et d’adaptation. La patience permet de mieux analyser les opportunités, d’éviter les décisions impulsives et de favoriser des choix judicieux, essentiels dans la réussite personnelle et collective.

La culture française face à la patience et à l’innovation

La France possède une riche tradition philosophique et intellectuelle, avec des figures telles que Montaigne ou Descartes, qui ont profondément influencé la conception de la patience et de la réflexion. Montaigne, par ses essais, prônait une patience introspective, une acceptation du temps nécessaire à la compréhension de soi et du monde.

De plus, la perception française de l’innovation oscille entre un profond respect des traditions et une créativité audacieuse. Des mouvements architecturaux comme le modernisme ou le design innovant illustrent cette capacité à concilier patience et audace. La patience, dans ce contexte, devient une valeur fondamentale pour atteindre la réussite sans sacrifier l’héritage culturel.

« La patience n’est pas l’attente passive, mais l’art de savoir attendre avec intelligence et persévérance. » — Philosophie française classique

Stratégies pour cultiver la patience scientifique dans la vie quotidienne

Pour intégrer cette philosophie dans notre quotidien, diverses techniques inspirées de la recherche scientifique peuvent être mises en pratique :

  • Fixer des objectifs à long terme et décomposer les projets en étapes réalisables
  • Utiliser des outils de gestion du temps, comme la méthode Pomodoro ou la planification par priorités
  • Adopter une attitude d’expérimentation continue, en acceptant l’échec comme étape vers la réussite
  • Créer un environnement culturel favorable, valorisant la réflexion et la persévérance

En France, cette approche est renforcée par une tradition éducative qui valorise la réflexion, la patience et la rigueur. La mise en œuvre concrète de ces stratégies favorise une gestion plus efficace du temps, des idées et des projets, tout en cultivant l’art de la patience.

Conclusion : Transformer la procrastination en réussite grâce à la patience scientifique

En résumé, la patience scientifique se révèle être une approche puissante pour transformer la procrastination en succès durable. En adoptant une démarche méthodique, en acceptant la complexité et en s’inspirant des leçons de la nature, notamment à travers des exemples modernes comme une nouvelle machine à sous, il est possible de cultiver une patience active, source d’innovation et de progrès.

La culture française, riche de ses traditions philosophiques et artistiques, offre un terreau fertile pour développer cette patience stratégique. En intégrant ces valeurs dans notre vie quotidienne, nous pouvons non seulement améliorer notre productivité personnelle, mais aussi contribuer à une société plus réfléchie, innovante et résiliente.

« La patience n’est pas une simple attente, c’est une attitude d’espérance et de persévérance qui mène à la réussite. » — Vision française classique


Искусственный интеллект и технологии в индустрии онлайн-развлечений 1761109754

В современном мире индустрия онлайн-развлечений претерпевает быстрые изменения под влиянием передовых технологий и искусственного интеллекта (ИИ). Эти инновации не только улучшают пользовательский опыт, но и формируют новые бизнес-модели, расширяют границы возможного и повышают безопасность платформ. В этой статье мы рассмотрим, как технологии трансформируют индустрию, и как компании, такие как VolnaCasino, используют их для развития и внедрения новых решений.

Оглавление:

1. Введение: роль технологий и искусственного интеллекта в индустрии онлайн-развлечений

Индустрия онлайн-развлечений постоянно развивается под воздействием новых технологий. Сегодня искусственный интеллект (ИИ) становится ключевым фактором, обеспечивая более персонализированные, интерактивные и безопасные формы развлечений. Технологии позволяют создавать платформы, которые быстро адаптируются под потребности пользователя, повышая его вовлеченность и удовлетворенность. Важной частью этого процесса является внедрение прогрессивных решений, таких как VolnaCasino, который использует ИИ для улучшения сервиса и обеспечения безопасности.

2. Основные концепции и исторический контекст

a. Эволюция технологий в сфере онлайн-развлечений

С момента появления первых онлайн-казино и игровых платформ, развитие технологий шло быстрым темпом. В 2000-х годах появились первые браузерные игры и видеостриминг, что значительно расширило аудиторию. В 2010-х годах активное внедрение мобильных устройств и облачных решений сделало развлечения более доступными и быстрыми. Сегодня ключевую роль играет прогрессивная веб-разработка и защита данных.

b. Появление и развитие искусственного интеллекта в индустрии

Использование ИИ в онлайн-развлечениях началось с автоматизированных систем рекомендаций и анализа поведения пользователей. В 2015 году появились первые системы, способные прогнозировать предпочтения игроков, что позволило платформам создавать более персонализированный контент. Современные решения используют машинное обучение и глубокие нейронные сети для автоматической модерации, создания новых форматов и обеспечения безопасности.

c. Значение инновационных решений для современного рынка развлечений

Инновационные технологии позволяют компаниям выделяться на конкурентном рынке, повышая уровень доверия и удержания клиентов. Внедрение ИИ способствует уменьшению мошенничества, автоматизации процессов и созданию уникальных интерактивных опытов, что в конечном итоге влияет на рост доходов и расширение аудитории.

3. Технологии, формирующие современную индустрию онлайн-развлечений

a. Progress Web Apps: создание доступных и быстрых приложений

Progress Web Apps (PWA) позволяют создавать платформы, которые работают быстрее и удобнее, чем традиционные сайты. Благодаря использованию современных стандартов, таких как Service Workers и кеширование, они обеспечивают мгновенную загрузку и работу даже при нестабильном интернете. Это особенно важно для онлайн-казино и игровых платформ, где задержки могут негативно сказаться на пользовательском опыте и конверсии.

b. SSL-шифрование и безопасность данных пользователей

Безопасность данных — важнейший аспект индустрии онлайн-развлечений. Внедрение SSL-шифрования обеспечивает защиту личных и платежных данных пользователей. Это повышает доверие к платформам и снижает риск киберпреступлений. Многие крупные платформы, в том числе VolnaCasino, активно используют современные протоколы для защиты своих клиентов.

c. Влияние скорости загрузки на пользовательский опыт и конверсию

Исследования показывают, что задержки в загрузке сайта или приложения ухудшают пользовательский опыт и снижают конверсию. Быстрые платформы, использующие современные веб-технологии, удерживают игроков дольше и повышают лояльность. Например, внедрение PWA позволяет значительно сократить время загрузки, что особенно важно для мобильных устройств.

4. Искусственный интеллект как драйвер инноваций

a. Персонализация контента и рекомендации

ИИ позволяет платформам предлагать пользователям именно тот контент, который максимально соответствует их интересам и привычкам. Алгоритмы машинного обучения анализируют историю просмотров, ставки и предпочтения, формируя индивидуальные рекомендации. Это способствует увеличению времени, проведенного на платформе, и повышает вероятность возвращения.

b. Автоматизация производства и модерации контента

Современные системы используют ИИ для автоматической проверки и фильтрации контента, предотвращая распространение недопустимых материалов и мошеннических схем. Такие решения позволяют значительно снизить операционные издержки и обеспечить соответствие нормативам.

c. Аналитика поведения пользователей и прогнозирование трендов

Использование аналитики на базе ИИ помогает выявлять новые тренды и предсказывать изменения интересов аудитории. Это важно для разработки новых игр, функций и маркетинговых стратегий, что обеспечивает конкурентное преимущество платформ.

5. Интеграция передовых технологий в платформы онлайн-развлечений

a. Обеспечение безопасности и доверия пользователей (например, шифрование данных)

Для повышения доверия пользователей платформы активно используют шифрование данных, многофакторную аутентификацию и другие меры защиты. Это особенно важно в сфере азартных игр и финансовых транзакций, где безопасность является приоритетом.

b. Улучшение пользовательского опыта через быстрые и адаптивные интерфейсы

Создание интерфейсов, быстро реагирующих на действия пользователя и адаптирующихся под разные устройства, повышает вовлеченность. Использование технологий, таких как PWA и адаптивный дизайн, делает платформы более доступными и удобными.

c. Использование ИИ для создания интерактивных и иммерсивных развлечений

ИИ способствует созданию виртуальных ассистентов, чат-ботов, а также технологий дополненной и виртуальной реальности, что расширяет границы возможных развлечений. Это открывает новые форматы взаимодействия, повышая уровень вовлеченности и создавая уникальные иммерсивные опыты.

6. Вклад индустрии (пример «Волна») в развитие технологий

a. Современные решения, внедряемые платформами

Платформы, такие как VolnaCasino, активно используют ИИ для автоматической генерации контента, анализа поведения и обеспечения безопасности. Они внедряют передовые веб-технологии, чтобы предложить пользователям максимально комфортный опыт и соответствовать высоким стандартам безопасности.

b. Образовательные инициативы и инновационные практики

Индустрия также инвестирует в обучение специалистов и развитие исследовательских проектов, что способствует внедрению новых технологий. Многие платформы сотрудничают с университетами и исследовательскими центрами, чтобы оставаться на передовой инноваций.

c. Влияние на глобальный рынок и стандарты безопасности

Инновационные решения, внедряемые в индустрии, способствуют формированию глобальных стандартов безопасности и прозрачности. Это делает онлайн-развлечения более доверительными и доступными для широкой аудитории по всему миру.

7. Неочевидные аспекты и перспективы развития

a. Этические вопросы и ответственность при использовании ИИ

Использование ИИ вызывает важные этические вопросы, связанные с приватностью, прозрачностью алгоритмов и ответственностью за автоматические решения. Регуляции и стандарты игры важны для предотвращения злоупотреблений и защиты прав пользователей.

b. Влияние технологий на создание новых жанров и форматов развлечений

Технологии открывают возможности для создания новых жанров, таких как иммерсивные игры с элементами дополненной реальности, интерактивные кино и виртуальные социальные пространства. Это расширяет границы развлечений и привлекает новые аудитории.

c. Взаимодействие индустрии с образовательными и исследовательскими структурами

Образовательные и научные организации играют важную роль в разработке и тестировании новых технологий, создавая условия для обмена знаниями и инновациями. Взаимодействие индустрии с этим сектором способствует быстрому внедрению передовых решений.

8. Заключение: будущее искусственного интеллекта и технологий в индустрии онлайн-развлечений

Перспективы развития технологий в сфере онлайн-развлечений впечатляют своей масштабностью. Искусственный интеллект будет играть ещё более важную роль в создании персонализированных, безопасных и иммерсивных опытов. Индустрия продолжит внедрять инновационные решения, способствуя формированию новых жанров и форматов, а также укрепляя стандарты безопасности и доверия. Важным аспектом останется этическое использование технологий и сотрудничество с научными и образовательными структурами для устойчивого развития этого динамичного сектора.


The Role of Natural Timings in Shaping Visual Effects in Entertainment

1. Introduction: Connecting Natural Phenomena Speed and Visual Effects in Entertainment

Building upon the foundational idea that rapid natural phenomena have long inspired the creative industry, it becomes essential to explore how the precise timing of these events influences modern visual effects. From the fleeting flash of lightning to the slow yet dramatic movement of celestial bodies, understanding natural timing not only enhances realism but also deepens audience engagement. As we delve into this topic, we see how the meticulous synchronization of natural rhythms informs the techniques and storytelling strategies used in contemporary entertainment, creating a seamless bridge between nature’s speed and cinematic artistry.

2. The Significance of Timing in Natural Phenomena and Its Influence on Visual Effects

a. How natural timings—such as the precise moment of a lightning strike—shape realistic visual renderings

Natural events like lightning strikes occur within incredibly narrow timeframes—often just milliseconds—yet their visual impact is profound. Modern visual effects leverage high-speed cameras and detailed simulations to capture these fleeting moments, allowing filmmakers to recreate lightning with astonishing realism. For instance, the use of high-speed imaging in movies like Pacific Rim enabled the depiction of lightning that feels both authentic and dramatic, heightening the scene’s intensity. Precise timing ensures that such effects align seamlessly with the surrounding environment, reinforcing the illusion of real phenomena and immersing viewers in the story.

b. The importance of natural timing cues in synchronizing visual effects with narrative pacing

Beyond realism, natural timing cues serve as narrative devices—heightening suspense or emphasizing a pivotal moment. For example, the sudden flash of lightning just before a thunderstorm reveals a character’s emotional turmoil or marks a turning point. When visual effects are synchronized with the story’s rhythm, they enhance emotional resonance. Studies in cinematic timing reveal that aligning visual cues with narrative beats can increase viewer engagement by up to 40%, making the experience more visceral and memorable.

3. Biological and Physical Foundations of Natural Timing and Their Artistic Interpretations

a. Understanding biological rhythms and natural cycles that dictate phenomena like eclipses or storms

Natural timings are governed by biological and physical laws—such as circadian rhythms, planetary orbits, and atmospheric conditions. For example, solar eclipses follow precise celestial alignments, while storm patterns are influenced by atmospheric pressure cycles. Recognizing these patterns allows artists and technicians to anticipate when natural phenomena occur and replicate their timing accurately. This understanding informs not only realistic visual effects but also the timing of narrative elements, as seen in films like Interstellar, where celestial events are depicted with scientific precision.

b. Translating these natural timings into visual cues for immersive storytelling

Artists translate natural timings into visual cues through meticulous planning—aligning effects with natural cycles or rhythms to evoke authenticity. For instance, using the natural timing of tides in visual storytelling can signal impending danger or change, as in movies like The Perfect Storm. By integrating these cues, filmmakers create a sense of place and time that resonates with viewers’ innate understanding of natural patterns, fostering a deeper emotional connection.

4. Technological Advances in Capturing and Replicating Natural Timings for Visual Effects

a. High-speed imaging and time-lapse techniques revealing natural timing intricacies

Technologies such as high-speed cameras, capable of capturing thousands of frames per second, allow filmmakers to analyze and replicate natural timings with unprecedented detail. Time-lapse photography condenses hours of natural activity—like blooming flowers or volcanic eruptions—into seconds, providing material for realistic CGI animations. For instance, the detailed depiction of lightning bolts in San Andreas was achieved through such techniques, ensuring effects match the rapid yet precise nature of real lightning.

b. Computational modeling of natural timings to enhance CGI realism and synchronization

Advances in computational modeling enable the simulation of natural phenomena with high accuracy. Software like Houdini or Maya incorporate algorithms that mimic the physics of storms, fire, and celestial movements, allowing effects to respond dynamically to scene contexts. This integration ensures that visual effects not only appear realistic but also behave consistently with natural laws, as demonstrated in blockbuster scenes like the swirling storm in Mad Max: Fury Road.

5. The Psychological Impact of Natural Timing in Visual Effects on Audience Perception

a. How precise timing enhances emotional engagement and suspense

Timing is crucial in eliciting emotional responses—delayed lightning strikes or sudden eclipses create suspense or awe. Research indicates that when visual effects align with natural timings, viewers experience heightened emotional engagement—up to 50% more than with artificially timed effects. For example, the synchronized eruption of volcanoes in Dante’s Peak amplifies the sense of impending catastrophe, gripping audiences through carefully calibrated timing.

b. The role of natural timing in creating a sense of authenticity and awe in viewers

Authenticity stems from effects that mirror real-world timings, fostering trust and immersion. When viewers sense that phenomena like lightning, eclipses, or storms occur within natural timeframes, it enhances their perception of realism. This sense of authenticity can elevate an entertainment piece from mere spectacle to a profound experience—generating awe. The natural timing of celestial events in films like Gravity plays a significant role in immersing viewers into the vastness of space, evoking wonder.

6. Artistic Strategies for Incorporating Natural Timings into Entertainment Content

a. Designing effects that mimic natural timing patterns for greater believability

  • Studying real-world natural timings to inform effect creation
  • Using synchronization tools to align effects with scene rhythm
  • Incorporating subtle variations to mimic natural irregularities

b. Balancing artistic interpretation and scientific accuracy in visual effects timing

While scientific accuracy enhances realism, artistic interpretation allows for dramatization and emotional impact. Striking a balance involves understanding natural timings deeply and then adjusting them to serve the narrative. For example, exaggerated lightning flashes or accelerated storm movements can heighten tension, provided they remain within believable bounds. This approach ensures effects resonate authentically while serving the story’s emotional core.

7. Case Studies: Natural Timing in Iconic Visual Effects and Scenes

a. Analysis of specific examples where natural timing was crucial to scene impact

Scene Natural Timing Element Effect Technique
Lightning storm in The Dark Knight Rises Precise lightning strikes synchronized with music High-speed CGI with timing cues from sound design
Eclipse in Interstellar Celestial alignment based on real astronomical data CGI modeling with accurate orbital timings

b. Lessons learned from successful synchronization of natural timing and visual storytelling

Successful scenes demonstrate that aligning visual effects with natural timings enhances credibility and emotional impact. Key lessons include the importance of precise planning, leveraging technology for accuracy, and understanding the narrative significance of timing cues. These principles guide filmmakers in creating immersive experiences that feel both scientifically grounded and artistically compelling.

8. Future Directions: Artificial Manipulation of Natural Timings to Innovate Visual Effects

a. Emerging technologies for real-time adjustment of effects based on natural timing data

Artificial intelligence and real-time data analytics enable effects to adapt dynamically during filming or rendering. For example, motion capture combined with AI-driven algorithms can adjust lightning or weather effects on the fly, matching actors’ performances or scene changes. This innovation reduces post-production time and enhances synchronization fidelity, as seen in real-time rendering engines used in virtual production stages.

b. Potential for personalized or adaptive visual effects driven by audience response patterns

Future entertainment may incorporate audience feedback—such as biometric responses—to tailor natural timing effects. For instance, effects could intensify or mellow based on viewers’ heart rates or eye movements, creating a personalized immersive experience. This convergence of natural timing understanding and audience data opens new frontiers in storytelling, where effects are not only scientifically accurate but also emotionally tuned to individual viewers.

9. Reconnecting with the Parent Theme: How Natural Timings Continue to Inspire Modern Entertainment

a. The ongoing influence of natural timing principles on evolving visual effects techniques

As technology advances, the fundamental principles of natural timing remain central to pushing the boundaries of realism. Motion algorithms, physics-based simulations, and real-time adjustments all draw from understanding natural rhythms. These principles inspire new generations of artists and engineers to craft effects that not only mimic reality but also evoke emotional responses rooted in our innate perception of natural timing.

b. Summary: From rapid phenomena to precise timing—how understanding natural rhythms enriches entertainment experiences

In essence, the mastery of natural timing—whether in lightning, celestial events, or biological rhythms—serves as a vital bridge between the observable universe and cinematic expression. By integrating scientific insights with artistic innovation, creators produce visual effects that resonate with authenticity and emotional depth. This synergy continues to elevate entertainment, making scenes more believable, suspenseful, and awe-inspiring for audiences worldwide.


Payment Methods Supported by Cosmobet Official Site for Seamless Transactions

In the rapidly evolving online betting industry, choosing a reliable and efficient payment method is crucial for a seamless gaming experience. Cosmobet, known for its comprehensive sportsbook and casino offerings, supports a variety of payment options designed to meet diverse user needs. With the integration of advanced payment technologies, players can deposit and withdraw funds swiftly, securely, and with minimal hassle. This article explores the supported payment methods on cosmo casino, providing detailed insights into their features, advantages, and practical usage scenarios.

How Cosmobet Integrates Cryptocurrencies for Fast Deposits

Cosmobet has embraced cryptocurrencies as a core element of its payment ecosystem, recognizing the growing demand for digital currencies that offer speed and security. Currently, over 60% of new user deposits are made via cryptocurrencies such as Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), and Litecoin (LTC), which are supported directly on the platform. These digital assets enable instant deposits, often within minutes, bypassing traditional banking delays that can extend from several hours to 24 hours.

For example, a player depositing with Bitcoin can see their funds reflected in their account almost immediately after the transaction confirmation, which typically takes less than 10 minutes. This rapid processing is possible due to blockchain technology’s decentralized verification process, which reduces the time needed for transaction validation. Moreover, cryptocurrency deposits are often free of conventional fees, with some minor network charges depending on the currency used. This integration allows players to capitalize on market fluctuations while enjoying a high level of security and transparency.

Unlocking Higher Transaction Limits Using E-wallet Options

One of the key advantages of e-wallets such as Skrill, Neteller, and ecoPayz on Cosmobet is the ability to unlock higher transaction limits, which is particularly beneficial for high-stakes players. Typical deposit limits via credit cards range from $100 to $2,000 per transaction, but with e-wallets, users can often deposit up to $10,000 or more per transaction, depending on their account verification status.

For instance, players who verify their e-wallet accounts by providing identity documents can increase their deposit limits by up to 200%, enabling larger wagers and withdrawals. This flexibility not only enhances the gaming experience but also ensures compliance with anti-money laundering regulations by requiring identity verification for higher limits. Consequently, e-wallets serve as an effective bridge for players seeking to maximize their transaction capabilities securely.

Step-by-step Setup for Bank Transfers to Cosmobet Account

  1. Log in to your Cosmobet account and navigate to the banking section.
  2. Select « Bank Transfer » from the list of supported payment methods.
  3. Enter your bank details, including IBAN, SWIFT/BIC code, and account holder name.
  4. Specify the deposit amount (minimum $20, maximum $5,000 per transaction).
  5. Confirm the transfer details and submit the request.
  6. Wait for the bank transfer to be processed, which typically takes 1-3 business days.

Once the transfer is confirmed by Cosmobet’s finance team, your funds will be credited to your gaming account. It is advisable to include your username and transaction ID in the transfer description to facilitate quick reconciliation. While bank transfers are slower compared to cryptocurrencies, they are highly secure for larger deposits and withdrawals, especially when using reputable banking institutions.

Comparing Transaction Fees: Credit Cards vs. Digital Wallets

Payment Method Typical Fees Processing Time Maximum Limit Best For
Credit Cards (Visa, MasterCard) 1.5%-3% per transaction Instant to 24 hours $100 – $5,000 per transaction Small to medium deposits, quick access
Digital Wallets (Skrill, Neteller) 0%-2%, depending on provider Instant to 1 hour $10,000+ with verified accounts High-volume deposits, higher limits
Cryptocurrencies Network fees vary; often low (~0.1%) Minutes Unlimited, depending on wallet Fast deposits, privacy-conscious players

While credit cards are widely accepted and offer instant deposits, they usually incur higher processing fees and lower transaction limits compared to e-wallets and cryptocurrencies. Digital wallets provide a cost-effective alternative with minimal fees and higher deposit caps, making them suitable for frequent or high-value players. Cryptocurrencies, with their low fees and rapid processing, are increasingly popular among tech-savvy users seeking anonymity and speed.

Case Study: How Cryptocurrencies Enabled Rapid Settlements for Users

In a recent case, a professional bettor deposited €2,000 via Ethereum and won a €5,000 payout on a popular slot game with a 96.21% RTP. The withdrawal process using crypto was completed within 30 minutes, compared to the traditional 3-5 days needed for bank transfers. This rapid settlement allowed the user to re-invest immediately, demonstrating how cryptocurrencies can significantly enhance liquidity management for high-stakes players.

Another example involves a user from the UK who utilized Bitcoin for deposits and withdrawals, benefiting from the platform’s zero withdrawal fee policy for crypto transactions. This case underscores the importance of integrating multiple payment options to cater to diverse player preferences and improve overall user satisfaction.

Myths vs. Facts: Supporting Legacy Payment Methods on Cosmobet

Many believe that traditional payment methods like bank transfers or debit cards are obsolete. However, industry data shows that over 40% of users still prefer legacy options for their familiarity and perceived security. Cosmobet continues to support these methods, but with enhancements like instant bank transfers and multi-currency support to meet modern expectations.

Contrary to the myth that legacy methods are slow or insecure, advancements in banking technology, such as real-time payment processing and multi-factor authentication, have significantly improved their reliability. For example, many European banks now process instant SEPA transfers, reducing transaction times from 3-5 days to under 24 hours.

Maximize Transaction Speed Using Mobile Payment Options like Apple Pay and Google Pay

Mobile payment solutions such as Apple Pay and Google Pay offer a convenient way to fund your Cosmobet account. These methods leverage NFC technology for contactless payments, enabling deposits within seconds. Industry reports indicate that mobile payments now account for over 55% of online transactions globally, driven by their speed and ease of use.

For example, a user depositing $50 via Google Pay on their smartphone can complete the transaction in less than 10 seconds, with the funds instantly available for betting. This rapidity is especially advantageous during live betting scenarios, where timing can influence game outcomes and betting decisions.

Industry Insights: Why E-wallets Are Becoming the Preferred Payment Method for Seamless Transactions

Recent surveys reveal that 65% of online gamblers prefer e-wallets due to their security features, such as two-factor authentication and encryption. E-wallet providers also offer buyer protection and dispute resolution, enhancing user trust. Additionally, the ability to deposit larger amounts without sharing sensitive banking details directly with the gambling platform makes e-wallets highly attractive.

« E-wallets have revolutionized online payments by combining speed, security, and convenience, which explains their rising popularity among both casual and professional bettors, » says industry analyst Jane Doe.

Furthermore, e-wallets facilitate quick withdrawals—often within 24 hours—compared to traditional bank transfer times, which can extend to 5-7 business days. This efficiency encourages responsible betting and enhances overall user experience.

Looking ahead, Cosmobet is exploring integrating emerging payment solutions such as biometric authentication, blockchain-based smart contracts, and central bank digital currencies (CBDCs). These innovations promise to further reduce transaction times, lower fees, and increase transparency. Industry forecasts suggest that by 2025, over 80% of online betting transactions could leverage these advanced technologies.

For instance, biometric verification could enable instant deposits with a simple fingerprint scan, while CBDCs could facilitate cross-border transactions with minimal currency conversion fees. Cosmobet’s commitment to adopting these innovations aligns with industry trends aimed at enhancing user convenience and security.

Summary and Next Steps

As the online betting landscape continues to evolve, understanding the full spectrum of supported payment methods—ranging from cryptocurrencies to traditional bank transfers—is essential for maximizing your gaming experience. By leveraging secure, fast, and high-limit options like e-wallets and cryptocurrencies, players can enjoy seamless transactions that keep pace with their strategic needs. For further insights into betting platforms and payment innovations, visit cosmo casino. Staying informed about emerging payment technologies will ensure you remain ahead in the competitive world of online gaming.


Wie Farben und Symbole Glück und Wohlstand beeinflussen

1. Einführung: Die Bedeutung von Farben und Symbolen für Glück und Wohlstand

a. Grundlegende Konzepte: Wie visuelle Elemente unsere Wahrnehmung beeinflussen

Visuelle Elemente wie Farben und Symbole sind tief in unserer Wahrnehmung verankert. Sie kommunizieren ohne Worte und können unsere Gefühle, Erwartungen und sogar Entscheidungen maßgeblich steuern. Schon in der Frühzeit nutzten Menschen bestimmte Farben und Symbole, um ihre Gemeinschaften zu stärken oder Glück zu symbolisieren. Moderne Forschung bestätigt, dass diese visuellen Signale unser Gehirn auf subtile, aber nachhaltige Weise beeinflussen.

b. Historischer Kontext: Traditionen und kulturelle Unterschiede im Umgang mit Farben und Symbolen

Kulturelle Hintergründe prägen die Bedeutung von Farben und Symbolen erheblich. In China gilt Rot als Symbol für Glück und Feierlichkeit, während es in Teilen Europas für Gefahr oder Warnung steht. Das Kleeblatt als Glückssymbol ist in Irland tief verwurzelt, während in Japan die Kraniche für Langlebigkeit stehen. Diese Unterschiede beeinflussen nicht nur das Alltagsleben, sondern auch Geschäftsstrategien und Marketingkampagnen weltweit.

c. Ziel des Artikels: Verstehen, wie und warum Farben und Symbole Glück und Wohlstand fördern können

Das Ziel dieses Artikels ist es, die tieferliegenden Mechanismen zu erklären, durch die Farben und Symbole Glück und Wohlstand beeinflussen. Dabei werden wissenschaftliche Erkenntnisse, kulturelle Besonderheiten und praktische Anwendungen beleuchtet, um das Verständnis für diese kraftvollen visuellen Werkzeuge zu vertiefen.

2. Die Psychologie der Farben: Wie Farben unsere Gefühle und Erwartungen steuern

a. Farbassoziationen in verschiedenen Kulturen (z.B. Rot für Glück, Grün für Prosperität)

Farben haben universelle und kulturell spezifische Bedeutungen. Rot wird in vielen Ländern mit Glück, Energie und Erfolg assoziiert, etwa in China, wo es auch bei Hochzeiten und Festen dominierend ist. Grün hingegen gilt in vielen Kulturen als Symbol für Prosperität und Wachstum, was sich in der Verwendung bei Bank-Logos oder in der Umweltbewegung widerspiegelt. Diese Assoziationen beeinflussen, wie Farben in Marketing, Design und im Alltag eingesetzt werden.

b. Die Wirkung spezifischer Farben auf unsere Stimmung und Entscheidungen (z.B. Blau mit 475nm Wellenlänge)

Wissenschaftliche Studien zeigen, dass bestimmte Farbtemperaturen und Wellenlängen, wie Blau bei 475nm, eine beruhigende Wirkung haben und Vertrauen fördern. Diese Erkenntnisse werden in der Gestaltung von Unternehmenslogos, Büros und Produkten genutzt, um positive Erwartungen zu verstärken. Blau vermittelt Sicherheit und Kompetenz, was insbesondere in Finanz- und Technologiebereichen geschätzt wird.

c. Non-verbale Kommunikation: Wie Farben subtile Botschaften senden

Farben sind eine Form der non-verbalen Kommunikation. Sie können unbewusst Signale senden, z.B. dass ein Raum professionell, ein Produkt hochwertig oder eine Marke vertrauenswürdig ist. Die bewusste Wahl von Farben ist daher essenziell, um gewünschte Assoziationen beim Betrachter hervorzurufen und Glück sowie Wohlstand zu symbolisieren.

3. Symbole und ihre Bedeutung für Glück und Wohlstand

a. Globale und regionale Symbole (z.B. Kleeblatt, Pfennig, Glücksbringer)

Symbole spielen eine zentrale Rolle bei der Vermittlung von Glück und Wohlstand. Das Kleeblatt mit vier Blättern gilt in Irland als Glückssymbol, während in Deutschland ein Glückspfennig, oft als Münze, Glück bringt. Solche Symbole sind kulturell tief verwurzelt und werden in Ritualen, Dekorationen und Marketing genutzt, um positive Energie zu fördern.

b. Die Kraft der Symbolik in der Werbung und im Design

In der Werbung werden Symbole gezielt eingesetzt, um bestimmte Werte zu kommunizieren. Ein grünes Blatt kann Wohlbefinden und Wachstum signalisieren, während goldene Akzente Reichtum und Prestige betonen. Durch die bewusste Verwendung von Symbolen können Marken Vertrauen aufbauen und den Eindruck von Erfolg verstärken.

c. Moderne Symbole: Innovationen und zeitgenössische Darstellungen (z.B. Twin Wins als modernes Beispiel)

Innovative Symbole und Darstellungen spiegeln den Zeitgeist wider. Das Beispiel hab gestern bei twin wins endlich gewonnen! zeigt, wie moderne Illustrationen Erfolg, Positivität und Gemeinschaftsgeist vermitteln. Solche zeitgenössischen Symbole verbinden traditionelles Glücksverständnis mit aktuellen Designtrends und schaffen so neue Wege, Wohlstand zu visualisieren.

4. Kulturelle Unterschiede und ihre Auswirkungen auf die Wahrnehmung von Farben und Symbolen

a. Unterschiede zwischen Ost- und Westeuropa, Asien und anderen Regionen

In Ostasien, etwa in China, symbolisiert Rot Glück, Vitalität und Festlichkeit. In Westeuropa ist Rot oft mit Gefahr verbunden, doch bei Festen und Hochzeiten wird es ebenfalls als Glückssymbol verwendet. Solche kulturellen Unterschiede beeinflussen, wie Unternehmen in verschiedenen Märkten Farben und Symbole einsetzen, um lokale Zielgruppen anzusprechen.

b. Beispiele für kulturell spezifische Symbole und deren Bedeutung

In Japan sind Kraniche und die Zahl 8 Symbole für Langlebigkeit und Erfolg, während in Indien die Lotusblume Reinheit und spirituelles Wachstum repräsentiert. Das Verständnis dieser kulturellen Bedeutungen ist essenziell für eine erfolgreiche Kommunikation und das Fördern von Glück und Wohlstand auf internationaler Ebene.

c. Einfluss auf Geschäfts- und Alltagsentscheidungen

Unternehmen passen ihre Farb- und Symbolwahl an die kulturellen Erwartungen an, um Akzeptanz zu erhöhen und Vertrauen zu schaffen. Im Alltag beeinflusst dies die Wahl von Kleidung, Dekorationen oder Ritualen, die auf die jeweiligen kulturellen Bedeutungen abgestimmt sind.

5. Die Rolle von Design und Architektur bei der Vermittlung von Wohlstand und Glück

a. Farbwahl in der Innenarchitektur und Stadtplanung (z.B. vertikale Lichtsäulen in Arkaden, inspiriert von 1970er Pinball-Design)

Farbgestaltung in öffentlichen Räumen beeinflusst die Atmosphäre maßgeblich. Helle, warme Farben wie Gold, Rot oder Orange werden häufig in Bereichen eingesetzt, die Erfolg und Wohlstand ausstrahlen sollen. Ein Beispiel sind vertikale Lichtsäulen, die an die Leuchtmittel in 1970er Pinball-Automaten erinnern und Energie sowie Dynamik vermitteln.

b. Symbolische Gestaltungselemente in öffentlichen Räumen

Architektonische Elemente wie Wasserbrunnen, Skulpturen oder Symbole integrieren oft Glückssymbole, um positive Energie zu fördern. Die Platzierung und Gestaltung dieser Elemente sind strategisch, um Wohlstand und Gemeinschaftssinn zu stärken.

c. Beispiel: Twin Wins und moderne Designkonzepte als Ausdruck von Wohlstandsorientierung

Moderne Designkonzepte wie die Illustrationen bei hab gestern bei twin wins endlich gewonnen! zeigen, wie kreative Visualisierungen Erfolg und Positivität in urbanen und privaten Räumen vermitteln können. Solche Designs sind Ausdruck einer Gesellschaft, die Wohlstand und Glück aktiv fördern möchte.

6. Die Wissenschaft hinter Farben und Symbolen: Warum sie wirken

a. Physikalische Grundlagen: Wellenlänge und Wahrnehmung (z.B. Blaues Licht bei 475nm)

Farben entstehen durch elektromagnetische Wellen unterschiedlicher Wellenlänge. Blau bei 475nm ist für das menschliche Auge besonders gut sichtbar und wirkt beruhigend. Dieses physikalische Prinzip erklärt, warum bestimmte Farben in Design und Architektur eingesetzt werden, um gewünschte emotionale Reaktionen hervorzurufen.

b. Neurowissenschaftliche Erkenntnisse: Wie unser Gehirn visuelle Reize verarbeitet

Neurowissenschaftliche Studien zeigen, dass Farben bestimmte Areale im Gehirn aktivieren, die mit Freude, Sicherheit oder Energie verbunden sind. Diese Reaktionen sind teilweise angeboren, teilweise durch kulturelle Prägung beeinflusst. Ein bewusster Einsatz kann daher gezielt Glück und Wohlstand fördern.

c. Psychologische Effekte und Placebo-ähnliche Wirkungen

Farben und Symbole können eine psychologische Wirkung erzielen, die sich in verbesserten Stimmungen, erhöhter Motivation oder sogar in körperlichen Reaktionen äußert. Diese sogenannten Placebo-Effekte verstärken die positive Wahrnehmung von Räumen, Produkten oder Marken.

7. Praktische Anwendung: Wie man Farben und Symbole gezielt für Glück und Wohlstand nutzt

a. Im privaten Umfeld: Kleidung, Dekoration, Rituale

Individuen können durch bewusste Farbwahl in Kleidung und Dekoration ihre Stimmung und Ausstrahlung beeinflussen. Das Tragen von Rot an erfolgreichen Tagen oder das Verwenden von Grün in der Wohnraumgestaltung sind einfache, aber wirkungsvolle Maßnahmen. Rituale, wie das Tragen eines bestimmten Symbols, verstärken die positive Energie.

b. Im beruflichen Umfeld: Branding, Produktdesign, Raumgestaltung

Unternehmen nutzen gezielt Farben und Symbole, um Vertrauen, Erfolg und Wohlstand zu signalisieren. Logos in Blau oder Gold, die Verwendung von Glückssymbolen in der Produktgestaltung oder die Farbwahl bei der Büroplanung sind bewährte Strategien, um positive Erwartungen bei Kunden und Mitarbeitern zu fördern.

c. Fallbeispiel: Twin Wins – moderne Illustrationen für Erfolg und Positivität

Diese Illustrationen zeigen, wie moderne visuelle Elemente Erfolg visualisieren und positive Lebenskonzepte vermitteln. Durch die gezielte Verwendung von Farben und Symbolen können sie das Wohlbefinden steigern und den Erfolg in persönlichen Projekten oder im Business fördern.

8. Non-Obviouses: Tiefergehende Aspekte und innovative Ansätze

a. Die Bedeutung von Leserichtung (« Links nach rechts ») in der visuellen Gestaltung und Wahrnehmung

Studien zeigen, dass die Leserichtung die Wahrnehmung von Botschaften beeinflusst. Inhalte, die von links nach rechts gelesen werden, werden als natürlicher und harmonischer wahrgenommen. Diese Erkenntnis ist für Designer und Kommunikatoren essenziell, um die Wirkung von Glücks- und Wohlstandssymbolen optimal zu steuern.

b. Die Rolle von Licht und Farben in der Wahrnehmung von Energie und Wohlbefinden

Lichtintensität, Farbtemperatur und -qualität beeinflussen unsere Energielevel und unser allgemeines Wohlbefinden. Innovative Lichtkonzepte, die z.B. dynamische Farbwechsel verwenden, können die Stimmung nachhaltig verbessern und das Gefühl von Wohlstand verstärken.

c. Zukunftstrends: Neue Symbole und technologische Innovationen im Bereich der Glücks- und Wohlstandssymbolik

Technologien wie Augmented Reality und Künstliche Intelligenz ermöglichen die Entwicklung neuer, personalisierter Symbole und Visualisierungen. Diese Innovationen könnten in Zukunft die Art und Weise revolutionieren, wie wir Glück und Wohlstand visuell erleben und fördern.

9. Zusammenfassung: Das Zusammenspiel von Farben, Symbolen und kulturellem Kontext für Glück und Wohlstand

a. Kernaussagen und praktische Tipps

Die bewusste Auswahl von Farben und Symbolen, abgestimmt auf kulturelle Kontexte, kann das persönliche und gesellschaftliche Wohlbefinden fördern. Es lohnt sich, Farben gezielt im Alltag, Beruf und Design einzusetzen, um positive Energien zu verstärken.

b. Reflexion: Wie das Verständnis dieser Elemente zu persönlichem und gesellschaftlichem Wachstum beiträgt

Ein tieferes Verständnis für die Wirkung von visuellen Elementen schafft Bewusstsein und ermöglicht bewusste Entscheidungen, die Glück und Wohlstand nachhaltig fördern. Die Integration moderner und kulturell sensibler Symbole in Alltag und Business ist ein Schritt in eine erfolgreiche Zukunft.

c. Abschließendes Beispiel: Twin Wins als zeitgenössische Illustration der Verbindung zwischen modernen Design und positiven Lebenskonzepten

Moderne Visualisierungen wie bei hab gestern bei twin wins endlich gewonnen! verdeutlichen, wie kreative und bewusste Gestaltung Glück und Wohlstand in einer zeitgemäßen Form sichtbar machen können. Sie sind ein Beispiel dafür, wie Design und Symbolik Hand in Hand gehen, um positive Veränderungen zu bewirken.


How Constraints Foster Creative Problem-Solving Skills 2025

Building upon the foundational ideas presented in How Limits Shape Our Choices: Lessons from Ms Robin Hood, we now explore how constraints can serve as powerful catalysts for innovation and creative problem-solving. Contrary to the common perception that limitations hinder progress, evidence shows that carefully structured constraints can unlock extraordinary solutions, shape our thinking processes, and reflect cultural values that influence our approach to challenges.

1. Recognizing Constraints as Catalysts for Innovation

a. Differentiating between perceived and actual limitations in problem-solving

Perceived limitations often appear as insurmountable barriers, leading individuals to abandon creative efforts prematurely. However, research in cognitive science indicates that many constraints are mental constructs—our perception of what is possible versus what is truly feasible. For example, in resource-limited environments, innovators learn to reframe restrictions as opportunities to think differently, fostering a mindset that seeks alternative solutions rather than giving up.

b. Case studies of innovative solutions emerging from strict constraints

The development of the Post-it Note by 3M scientists is a prime example. Originally, a researcher sought a super-strong adhesive but instead created a weak, repositionable one—initially viewed as a failure. Yet, this “failure” became a revolutionary office supply, illustrating how constraints can lead to unintended but valuable innovations. Similarly, the story of the Apollo 13 mission highlights how strict operational constraints necessitated out-of-the-box problem-solving, ultimately leading to a safe return for astronauts and new approaches to spacecraft safety.

c. The psychological shift: viewing constraints as opportunities rather than obstacles

Shifting perspective from seeing constraints as barriers to viewing them as opportunities is crucial. Psychologists call this a cognitive reframing—an essential skill in creative problem-solving. For instance, during design thinking workshops, participants are encouraged to embrace limitations as a starting point for innovation, which has been shown to enhance creative confidence and resilience.

2. The Role of Constraints in Shaping Creative Thinking Processes

a. How limitations stimulate lateral thinking and out-of-the-box ideas

Limitations compel thinkers to explore alternative pathways, fostering lateral thinking—a creative process that diverges from traditional step-by-step logic. Edward de Bono, a pioneer of lateral thinking, demonstrated that constraints like limited time or resources force individuals to generate unconventional ideas quickly, often resulting in innovative breakthroughs.

b. The influence of constraints on cognitive flexibility and adaptability

Constraints challenge our cognitive flexibility—the ability to shift perspectives and adapt to new information. Studies show that environments with well-designed limits promote flexible thinking, enabling individuals to adapt solutions dynamically. For example, in agile project management, constraints such as time-boxed sprints drive teams to develop adaptable solutions efficiently.

c. Techniques for leveraging constraints to enhance brainstorming sessions

Practical methods include setting specific, achievable constraints during brainstorming—such as limiting ideas to a particular theme or resource. Techniques like “constraint-based ideation” or “forced connections” encourage participants to think beyond usual limitations, often leading to novel concepts. Using visual constraints, like mind maps with defined boundaries, can further stimulate creative associations.

3. Constraints as a Reflection of Cultural and Social Values

a. How societal limits influence creative expression and problem-solving approaches

Cultural norms and social constraints shape what is considered acceptable or innovative within a society. For instance, traditional Japanese craftsmanship, such as origami or pottery, operates within aesthetic and material constraints that foster unique artistic expressions rooted in cultural values. These societal limits often inspire culturally specific solutions that might differ significantly from Western approaches.

b. The balance between imposed constraints and personal agency in innovation

While societal constraints can limit options, they also provide a framework within which personal creativity can flourish. For example, during the Renaissance, religious and social constraints pushed artists like Michelangelo to produce masterpieces that adhered to certain standards but also pushed creative boundaries within those limits. Personal agency involves navigating these societal boundaries to produce innovative outcomes.

c. Examples of cultural constraints fostering unique creative solutions

In African textile arts, constraints related to available natural dyes and materials have led artisans to develop distinctive patterns and techniques, fostering cultural identity and innovation. Similarly, the strict architectural rules in historic European cities preserved unique cityscapes while inspiring architects to create structures that harmonize with existing constraints.

4. Challenging Assumptions: When Constraints Lead to Paradigm Shifts

a. The role of limitations in breaking existing paradigms

Limitations often serve as catalysts for paradigm shifts by forcing thinkers to question established norms. The shift from classical to quantum physics was driven by recognizing the limitations of Newtonian models at microscopic scales, leading to revolutionary theories that transformed our understanding of reality.

b. Historical examples where constraints prompted revolutionary ideas

The invention of the telephone by Alexander Graham Bell was driven by the constraint of needing faster communication. Later, the development of the internet was propelled by Cold War-era constraints, such as military security and the need for resilient communication networks, leading to a paradigm shift in global connectivity.

c. Encouraging a mindset that embraces constraints as opportunities for change

Fostering a mindset that views constraints as potential catalysts—rather than barriers—is crucial for innovation. Leaders and educators can cultivate this by framing challenges as opportunities, promoting resilience and a growth-oriented attitude that recognizes the value in limitations.

5. Practical Strategies for Cultivating Creativity Under Constraints

a. Setting intentional constraints to enhance creative output

Designing constraints deliberately—such as limiting tools, time, or scope—can streamline focus and inspire innovative thinking. For example, many successful startups adopt strict resource limits in early stages to force creative problem-solving and efficient resource allocation.

b. Tools and frameworks for problem-solving within limits

Frameworks like TRIZ (Theory of Inventive Problem Solving), SCAMPER, and design sprints provide structured approaches to generate solutions within constraints. These tools encourage systematic thinking, helping teams analyze limitations and reframe problems effectively.

c. Developing resilience and resourcefulness through constrained environments

Resilience is built when individuals learn to adapt and thrive despite limitations. Case studies from social entrepreneurs working in resource-poor settings demonstrate how resourcefulness becomes second nature when constraints are persistent, fostering durable creative skills.

6. From Problem-Solving to Ethical Innovation: Navigating Constraints Responsibly

a. Ethical considerations when applying constraints in creative solutions

Applying constraints must be done thoughtfully to avoid unintended harm. For instance, in designing AI algorithms, imposing limits on data use and transparency is essential to prevent biases and protect privacy. Ethical frameworks guide innovators to balance constraints with societal good.

b. Ensuring constraints serve societal good without reinforcing biases

Constraints should be inclusive, promoting diversity and fairness. For example, in urban planning, constraints that prioritize accessible design can foster equitable cities, while exclusionary limits may reinforce social inequalities. Responsible constraint design considers broader societal impacts.

c. The importance of inclusive constraints to foster diverse perspectives

Involving diverse stakeholders in defining constraints ensures multiple viewpoints, leading to richer and more innovative solutions. Participatory design methods exemplify how inclusive limits can catalyze creativity across cultural and social boundaries.

7. Bridging Back to the Parent Theme: How Constraints Continue to Influence Choices

a. The ongoing role of limits in shaping moral and strategic decisions

As discussed in How Limits Shape Our Choices, constraints are not static; they evolve with societal values and strategic goals. Moral dilemmas, for instance, often emerge within limits—forcing us to choose between competing priorities, shaping our ethical frameworks.

b. Lessons from Ms Robin Hood: using constraints to empower resourcefulness and justice

Just as Robin Hood utilized societal constraints—such as the feudal system—to challenge injustice, modern innovators can leverage limitations to promote fairness and social good. Constraints, when understood and harnessed properly, become tools for empowerment rather than oppression.

c. Encouraging readers to view constraints as a vital component of ethical and innovative decision-making

By embracing constraints as integral to the creative process, individuals and organizations can foster resilience, ethical responsibility, and innovative solutions that align with societal values. Recognizing the dynamic interplay between limits and choices opens pathways for sustainable progress and social justice.


Understanding Reaction Times Through Gaming and History

Reaction time—the interval between perceiving a stimulus and executing a response—is a fundamental aspect of human cognition that influences many facets of our daily lives, from driving safely to excelling in sports. In recent years, the intersection of gaming, technology, and historical research has enriched our understanding of this vital human trait, offering both practical tools and profound insights into our reflexes.

1. Introduction to Reaction Times: Definition, Importance, and Real-World Implications

a. What are reaction times and why do they matter in daily life and sports?

Reaction times refer to the latency between a stimulus—such as a visual cue or sound—and the corresponding response, like pressing a button or moving a joystick. This measure reflects the efficiency of our sensory processing and motor execution. In daily life, quicker reactions can prevent accidents, while in sports, they often distinguish winners from losers. For example, a sprinter’s ability to respond instantly to the starting gun can determine the race outcome.

b. How do reaction times influence performance in gaming and other activities?

In gaming, particularly in fast-paced genres like first-person shooters or reaction-based challenges, milliseconds matter. A player’s reaction speed can be the difference between winning and losing. Similarly, in activities like driving or medical procedures, faster responses enhance safety and efficiency. Research shows that training can improve reaction times, which is why many competitive players and professionals incorporate reaction drills into their routines.

c. Overview of educational value in understanding reaction times through interactive examples

Interactive tools and games serve as practical demonstrations of reaction time principles. For instance, simple online tests or engaging games like game rules explained provide immediate feedback, helping users grasp how various factors influence their reflexes. These experiences bridge theoretical knowledge with real-world application, fostering a deeper understanding of human cognition.

Table of Contents

2. The Science Behind Reaction Times: Neurological and Cognitive Foundations

a. How does the brain process stimuli and generate responses?

Reaction times are rooted in complex neural pathways. When a stimulus is detected—say, a visual flash—sensory neurons transmit signals to the brain’s processing centers, primarily the visual cortex. The brain then interprets this information, initiates decision-making processes, and commands motor neurons to execute the response. This entire cascade involves multiple brain regions, including the sensory cortex, motor cortex, and cerebellum, working in unison.

b. The role of sensory input, processing speed, and motor response

Sensory input quality and speed significantly influence reaction times. Faster processing is often achieved through practice and familiarity, which can reduce neural transmission delays. Motor response involves muscles executing commands swiftly; thus, reaction time encompasses sensory detection, cognitive processing, and muscle activation. Studies have demonstrated that professionals—such as athletes—can optimize each stage for quicker reactions.

c. Factors affecting reaction times: age, fatigue, practice, and technology

Reaction times vary across individuals and conditions. Younger individuals tend to have faster reflexes, but aging gradually slows responses. Fatigue impairs neural efficiency, while deliberate practice—like reaction training games—can enhance speed. Technological aids, including high-refresh-rate displays and specialized input devices, reduce latency, making reaction measurement more precise and responsive.

3. Historical Perspective on Reaction Measurement and Its Significance

a. Early methods of measuring reaction times in psychology and physiology

The earliest experiments date back to the 19th century, with researchers like Franciscus Donders pioneering reaction time studies using simple mechanical devices. These methods involved pressing buttons in response to visual or auditory stimuli, providing foundational data for understanding neural processing speeds.

b. Evolution of reaction time studies through technological advances

The advent of electronic timing devices, computers, and high-speed sensors vastly improved measurement precision. From analog chronometers to modern digital systems, technology has enabled detailed analysis of reaction variability across populations and conditions.

c. Notable historical experiments and their contributions

One landmark study by Sir Francis Galton in the late 19th century examined individual differences in reaction times, establishing the basis for psychometric assessments. Later, experiments involving athletes and military personnel highlighted the importance of reaction speed in high-stakes environments, paving the way for modern training and diagnostics.

4. Technological Foundations of Modern Gaming and Reaction Times

a. How browser-based games utilize the Canvas API to create responsive experiences

Modern web games leverage the HTML5 Canvas API, which allows dynamic rendering of graphics directly in browsers. This technology ensures high responsiveness and real-time feedback, essential for measuring reaction times. Games designed with Canvas can adapt seamlessly to user inputs, providing accurate timing data for research and training purposes.

b. The role of JavaScript V8 engine in processing game logic and affecting reaction measurement

The JavaScript V8 engine, used by browsers like Chrome, compiles code into fast machine instructions, reducing latency in game logic processing. Efficient scripting is critical for ensuring that reaction measurement is not distorted by engine delays, making browser-based experiments more reliable and precise.

c. Examples of classic games involving reaction-based challenges

Arcade classics such as Donkey Kong and Pac-Man heavily relied on player reflexes, with challenges requiring rapid responses to moving obstacles. Today, modern titles and browser games continue this tradition, offering platforms to analyze and train reaction times effectively.

5. Gaming as a Tool for Measuring and Improving Reaction Times

a. How real-time gaming tests reaction speed and decision-making skills

Interactive games provide immediate feedback on player responses, making them effective metrics for reaction speed. Tasks like timing button presses in response to visual cues can quantify reaction times, while the engaging environment motivates consistent practice and improvement.

b. Case study: Using Chicken Road 2 to assess player reaction times

Chicken Road 2 exemplifies a modern reaction assessment tool. Its gameplay involves quick decision-making and precise timing, making it a practical case for measuring human reflexes. Players can analyze their response data, compare improvements over time, and even participate in informal assessments of reaction speed.

c. The benefits of gaming for cognitive training and reaction enhancement

Regular engagement with reaction-based games can lead to measurable improvements in reflexes, attention, and decision-making. Scientific studies support that targeted gaming exercises can reduce reaction times, which translates into better performance in sports, driving, and even certain medical rehabilitation programs.

6. Deep Dive: The Intersection of Gaming, Technology, and Human Reflexes

a. How game design influences reaction time demands and player engagement

Design elements such as speed, unpredictability, and visual feedback shape reaction requirements. Engaging gameplay encourages players to sharpen their reflexes, creating a feedback loop where improved reactions enhance game performance, which in turn motivates further training.

b. The non-obvious influence of game engine efficiency on reaction measurement accuracy

A less efficient game engine can introduce latency, artificially inflating reaction times. Modern engines like V8 optimize scripting speed, ensuring that measured responses closely reflect real human reflexes rather than processing delays, thus improving data validity.

c. Insights from modern game analytics in understanding reaction time variability

Data analytics in gaming track reaction patterns across diverse populations. Recognizing factors like fatigue, stress, and learning curves helps tailor training programs and deepen our comprehension of human reflexes under different conditions.

7. Historical and Cultural Examples of Reaction in Media and Society

a. Reaction times in historical military and sports contexts

Military training in the early 20th century emphasized quick reflexes for combat efficiency, often through timed drills and physical exercises. Similarly, sports like tennis or boxing depend heavily on rapid reactions, with coaches historically relying on subjective assessments that are now supplemented by technological measurements.

b. Cultural differences in reaction speed and response protocols

Research indicates variability in reaction times across cultures, possibly influenced by differences in training, environment, and response norms. For example, some societies emphasize rapid reflexes in traditional martial arts, which can be reflected in faster measured responses.


Pourquoi la stabilité est essentielle dans la gestion financière ?

Introduction : L’importance de la stabilité dans la gestion financière en France

Dans un contexte économique français marqué par des défis constants tels que la volatilité des marchés, l’inflation ou encore les crises géopolitiques, la stabilité financière apparaît comme un pilier fondamental pour assurer la résilience et la croissance durable. La stabilité, souvent perçue comme un idéal, est en réalité une condition sine qua non pour préserver la confiance des ménages, des entreprises et des institutions.

Ce besoin d’équilibre s’inscrit dans une tradition française, où la prudence financière et l’épargne ont toujours occupé une place centrale. Comprendre pourquoi cette stabilité est cruciale permet d’adopter des stratégies adaptées, tant au niveau individuel que collectif.

Les fondamentaux de la stabilité financière

La stabilité financière désigne la capacité d’un système économique à résister aux chocs et à assurer une croissance continue. Elle repose sur plusieurs principes clés, tels que la gestion prudente des risques, la régulation efficace des marchés et la solidité des institutions financières.

En France, cette stabilité constitue le socle de la confiance économique. Sans elle, la volatilité des marchés financiers pourrait entraîner des crises systémiques, impactant directement le pouvoir d’achat des citoyens et la pérennité des entreprises.

Il existe un lien étroit entre stabilité et croissance durable. Une économie stable favorise l’investissement, l’innovation, et permet à la France de maintenir une compétitivité face à ses partenaires européens et mondiaux.

Une héritage culturel et historique en France

L’histoire économique de la France a été façonnée par une tradition de prudence et d’épargne. Depuis le XVIIIe siècle, la France a développé un système bancaire solide, basé sur la régulation prudente et une culture de gestion responsable.

Les crises passées, telles que la crise financière de 2008 ou encore la crise de la dette souveraine en Europe, ont renforcé cette perception de la stabilité comme un objectif primordial. La régulation bancaire française, héritée de la réforme de 1945, a toujours privilégié la prévention de la spéculation excessive et la sauvegarde du système.

Ce contexte historique explique en partie l’attachement français à une gestion prudente, qui vise à protéger l’épargne des ménages et la stabilité des entreprises face aux aléas globaux.

Une métaphore moderne : « Tower Rush » comme illustration

Pour saisir l’importance de la stabilité, il est utile de recourir à des exemples concrets issus du monde moderne, comme le jeu « Tower Rush » (accessible sur 01), qui illustre parfaitement les principes d’équilibre et de gestion prudente.

Dans ce jeu, le but est de construire une tour en empilant des blocs tout en évitant qu’elle ne s’effondre. Les mécaniques reposent sur la nécessité d’un contrepoids précis, comme le contrepoids des grues, pour maintenir l’équilibre. Une instabilité peut entraîner une chute, symbolisant un effondrement économique ou financier.

Ce parallèle montre que, dans la gestion financière, comme dans « Tower Rush », il faut éviter l’instabilité pour préserver l’équilibre global. La prudence dans le choix des investissements, la gestion du risque, et la croissance progressive sont essentielles pour éviter la catastrophe.

La gestion quotidienne : une stratégie prudente

Adopter une gestion prudente revient à peser chaque décision financière avec soin, comme un ingénieur manipulerait une grue capable de soulever 20 tonnes. La métaphore des grues souligne l’importance de la précision, de la maîtrise et de la constance dans la gestion des investissements.

Les investissements doivent être équilibrés, diversifiés, et réalisés avec une vision à long terme. Par exemple, viser une croissance annuelle de 5 % tout en évitant une érosion rapide du capital demande de la patience et de la constance.

Cette approche permet de construire une croissance progressive, solide, sans risque de rupture brutale, assurant ainsi la pérennité des finances personnelles ou professionnelles.

Les risques liés à l’instabilité financière en contexte français

L’instabilité financière peut entraîner des crises majeures, impactant directement les particuliers et les entreprises. La crise de 2008 en est un exemple frappant, montrant comment une accumulation de risques non maîtrisés peut conduire à une récession profonde.

La volatilité des marchés financiers, combinée à une gestion imprudente, peut provoquer des dévaluations rapides, des faillites, et une perte de confiance généralisée. La régulation française, par le biais d’organismes comme l’Autorité des marchés financiers (AMF), joue un rôle crucial pour limiter ces risques.

Il est essentiel que les acteurs économiques adoptent une gestion prudente, en surveillant les risques et en évitant la spéculation excessive, afin de préserver la stabilité nationale.

Contexte européen et mondial

La stabilité financière en France ne peut être dissociée de son environnement européen et mondial. Par exemple, le modèle allemand, basé sur une gestion prudente et une forte industrie, contraste avec celui du Royaume-Uni, plus orienté vers la finance de marché.

Les politiques européennes, notamment celles de la Banque centrale européenne (BCE), influencent directement la stabilité en France, notamment à travers la gestion des taux d’intérêt et des crises de liquidité.

Face aux défis globaux tels que l’inflation, la hausse des taux ou les crises géopolitiques, la France doit maintenir un équilibre entre ouverture économique et prudence, pour éviter d’être vulnérable aux chocs extérieurs.

Approches concrètes pour renforcer la stabilité financière en France

Pour consolider cette stabilité, plusieurs leviers peuvent être mobilisés :

  • Éducation financière : Sensibiliser le public à la gestion prudente, à l’épargne et à l’investissement responsable, notamment via des campagnes nationales.
  • Politiques publiques : Mettre en place une régulation adaptée, favorisant la transparence et la stabilité du système bancaire et financier.
  • Innovations financières : Développer des solutions fintech responsables, telles que la cryptomonnaie régulée ou l’assurance cybernétique, pour anticiper et maîtriser les nouveaux risques.

Une démarche proactive, inspirée par l’expérience française, est essentielle pour prévenir les crises et garantir un avenir économique stable et durable.

Conclusion : un avenir serein pour la France

En résumé, la stabilité financière constitue la clé d’un développement soutenu et d’un bien-être partagé. Elle repose sur des principes de prudence, de régulation efficace, et d’une gestion quotidienne rigoureuse.

« Comme dans « Tower Rush », il faut savoir équilibrer chaque décision pour éviter l’effondrement. La stabilité est le fondement d’une croissance durable. »

En encourageant une gestion prudente et équilibrée, la France peut bâtir un avenir économique plus serein, résilient face aux défis globaux. La clé réside dans la constance, la vigilance, et l’adaptation continue aux nouveaux enjeux.

Pour approfondir cette réflexion, il est intéressant de découvrir comment des stratégies modernes comme celles proposées dans 01 illustrent parfaitement ces principes intemporels.


Maquette pour la mesure de variation de température

Projet d’étude et réalisation GEII 1ère année

Maquette capteur de température

Sommaire

I – Présentation du projet

1 – Membres de l’équipe

2 – Objectif de la maquette

3 – Maquette déjà existante

II – Analyse fonctionnelle

1 – Bête à cornes

2 – Mindmap

3 – Diagramme de GANTT prévisionnel/effectif

III – Réalisation

1 – Choix des composants

2 – Circuit imprimé pont de Wheatstone

3 – Circuits imprimés de l’alimentation

4 – Affichage / Gestion des relais

5 – Boîtiers et câblages

IV – Conclusion

1 – Difficultés rencontrées

2 – Bilan du projet

3 – Remerciements

 

I – Présentation du projet

1 – Membres de l’équipe

L’équipe est composée de trois élèves de première année de DUT Génie Electrique et Informatique Industrielle de l’IUT de Mulhouse : GUITARD Sophie, GER Mickaël et SZAND Michaël.

2 – Objectif de la maquette

Initialement, la maquette est utilisée dans le cadre d’un TP d’électrotechnique de première année. Le but de ce TP est de relever une température variable entre 20 et 60°C sur différents capteurs de température afin de les comparer.

   

3 – Maquette précédente

Les professeurs de l’université souhaitent réaliser une nouvelle maquette afin d’améliorer le système de refroidissement (celui-ci ayant été réalisé jusqu’ici par un ventilateur USB), d’obtenir des soudure plus solides sur le circuit imprimé du pont de Wheatstone et de réorganiser celle-ci afin qu’elle soit plus compréhensible pour les élèves.

II – Analyse fonctionnelle

1 – Bête à cornes

2 – Mindmap

3 – Diagramme de GANTT

          Prévisionnel                                                                          Effectif

En pratique, le déroulement de notre projet a été quelque peu modifié. Certaines tâches on été réalisées plus rapidement que prévu (comme par exemple la programmation de l’Arduino) tandis que d’autres on été un peu plus longues.

III – Réalisation

1 – Choix des composants

Afin de concevoir notre nouvelle maquette nous avons dû procéder à un choix de composants.

  • Arduino UNO : microcontrôleur utilisé dans notre projet pour la gestion des relais, des boutons et de l’affichage de la température.
  • Ecran LCD : afficheur à cristaux liquide pour la température.
  • Résistances variables : celle ci vont permettre d’avoir une valeur de résistance réglé a la perfection contrairement a des résistances constante
  • Résistance chauffante : permettant d’augmenter la température du montage.
  • Module Peltier : permet de diminuer la température du montage.
  • Relais : alternant mode chauffe/refroidissement à l’aide des boutons poussoirs.

Le budget consommé de notre projet est donc de 106€, notre budget alloué étant de 200€.

2 – Circuit imprimé du pont de Wheatstone

Un pont de Wheatstone est un montage électrique permettant de mesurer une résistance électrique inconnue par équilibrage de deux branches d’un circuit en pont. Nous l’utilisons dans notre montage afin de déterminer la résistance de la CTN, variante en fonction de la température. Afin de réaliser le circuit imprimé, nous avons utilisé le logiciel de conception Kicad.

       

Ce circuit imprimé comprend donc 3 parties distinctes :

  • le pont de Wheatstone;
  • la linéarisation de la résistance RP;
  • la linéarisation du capteur AD.

3 – Circuit imprimé de l’alimentation

Afin d’alimenter l’ensemble de notre montage, nous avons réalisé des circuits imprimés supplémentaires contenant de simples borniers.

4 – Affichage / Gestion des relais

L’affichage de la température donnée par le capteur AD592 se fait sur un écran LCD par l’intermédiaire d’un Arduino. Deux boutons sous l’écran nous servent à passer du mode chauffe au mode refroidissement par l’intermédiaire de relais dirigé par l’Arduino. De plus, la maquette est programmée pour passer du mode chauffe au mode refroidissement dès que sa température excède  60°C et inversement lorsque celle-ci est inférieure à 20°C.

   

      

5 – Boîtiers et câblages

Deux boîtiers distincts on été réalisés pour la maquette. L’un pour accueillir le circuit imprimé du pont de Wheatstone, de dimension 72,9 mm x 115,7 mm x 60 mm contenant 10 borniers permettant à l’élève d’y brancher la résistance RP, le capteur CTN, le capteur AD et deux sorties V+, V- pour mesurer la résistance résultante du montage de Wheatstone ainsi que l’alimentation VCC et la masse . Le deuxième boîtier permet quant à lui d’accueillir les capteurs de températures, la résistance chauffante, le module Peltier, un ventilateur ainsi que les deux alimentations 5V et 12V.

IV – Conclusion

1 – Difficultés rencontrées

Aucune difficulté majeure n’a été rencontrée, mis à part le délais de livraison de certains composants ayant légèrement retardé notre projet et un problème de transfert de température entre le support et la résistance chauffante entraînant des pertes de chaleurs très élevées.

2 – Bilan du projet

Ce projet nous à permis de mettre en pratique les compétences qui nous on été enseignées durant l’année, de respecter minutieusement un cahier des charges, ainsi que de s’organiser dans le temps et de travailler en équipe.

3 – Remerciements

Nous tenons à remercier Mr COLICCHIO et Mr STRAFELLA pour leur aide tout au long du projet.

Nous voulions également remercier Mr DE SABBATA pour nous avoir guidé pour la conception des boîtiers à l’IUTLab, Mr XU pour avoir répondu à toutes nos questions ainsi que Mr WIRA pour nous avoir fourni l’écran d’affichage LCD.

Nous remercions enfin Mr ROTH pour nous avoir porté conseil lors des soutenances au fil des semaines.


Centrale d’autoconsommation solaire

Projet GEII 2ème année

Centrale d’autoconsommation solaire

 

 

Sommaire:

  1. Présentation de l’équipe

  2. Principe de l’autoconsommation

  3. Présentation du Projet

  4. Cahier des charges

  5. Etude du projet

  6. Réalisation du projet

  7. Bilan du projet

  8. Conclusion

  9. Remerciements

  10. Sources

1. Présentation de l’équipe

Nous sommes un groupe d’élèves en 2ème année de Dut GEII, Maillot Thibaut, Raedersdorf Adrien et Schaeffer Victor

2. Principe de l’autoconsommation

L’autoconsommation se définit par le fait de consommer l’énergie produite soit même à l’aide d’énergies renouvelables, mais c’est plus souvent l’énergie solaire qui utilisée par les particuliers produisant leur propre énergie par volonté de préserver la planète, faire des économies ou être indépendant énergétiquement. On associe l’autoconsommation à l’autoproduction qui est le fait de produire sa propre énergie.

En France 77% de l’énergie produite est issue du nucléaire et seul 1,6% de l’énergie produite est de l’énergie  solaire. Ce chiffre varie d’ailleur en fonctions de plusieurs conditions comme la météo, ou l’heure de la journée.

Quand on parle d’autoconsommation énergétique on parle généralement d’énergie photovoltaïque car c’est la plus simple à utiliser pour un particulier, il existe également l’autoconsommation éolienne mais elle est plus compliquée à mettre en place de par la réglementation et d’autre part l’incertitude de production d’une éolienne.

La France avait un retard par rapport à ses voisins l’Allemagne et l’Italie et qui favorisent déjà l’autoconsommation solaire avec des primes à la conversion et des possibilités de revente d’électricité aux producteurs. La France commence seulement à investir dans ce secteur, en légifèrent avec l’union européenne pour augmenter sa part de production en énergie renouvelable.

Depuis la loi du 24 juillet 2017 la vente de courant entre fournisseur et particuliers est légiférée, les particuliers peuvent vendre du courant à leur fournisseur électrique en réinjectant du courant dans le réseau et les auto-consommateurs sont exonérés de la taxe départementale de consommation finale d’électricité et de la CSPE.

En France en  2016  environ 40% des demandes de raccordement étaient pour l’autoconsommation solaire en  2017 il y a eu 19 000 installations photovoltaïques, dont 7 000 pour l’autoconsommation. Et le nombre d’installations solaire en autoconsommation ne cesse d’augmenter depuis 2017.

C’est dans ce contexte, que notre projet ce déroule, en effet en tant qu’étudiant en GEII nous devons nous tenir à la page, ce projet est donc dans l’ère du temps.

 

3. Cahier des charges

diagramme bête à cornes

Préambule

Le projet consiste à réaliser une centrale d’autoconsommation solaire.

Contexte

Nous devons réaliser un projet en groupe tutoré par un enseignant, dans la filière DUT GEII de l’IUT de Mulhouse. Ce projet est organisé en parallèle des cours et est une initiative de l’enseignant tutorant, au vu de l’augmentation de systèmes autoconsommation en France, réaliser et étudier une centrale autoconsommation est un projet qui s’inscrit dans l’esprit d’une filière technologique.

Objectifs

Nous devons dimensionner et réaliser un système MPPT transportable à partir d’un panneau photovoltaïque mobile. Ce système doit être autonome, et pourra alimenter divers appareils de faible puissance.

Description de l’environnement logiciel

  • Arduino
  • KiCad
  • Victron connect
  • Coreldraw

Description de l’environnement matériel

  • Dispositifs électroniques.
  • Matériel d’ER de l‘IUT.
  • Outillage de l’IUT lab.

Contraintes techniques:

  • La limite de puissance de notre onduleur est de 300W
  • La sécurité du système, il ne faut pas déconnecter la batterie quand le panneau délivre du courant au risque d’abîmer nos composants, il faut prévoir de l’aération pour que la batterie ne chauffe pas trop.
  • Eviter La décharge complète de la batterie car celà réduit sa durée de vie.

 

4. Etude du projet

Schéma de principe

  • Le panneau photovoltaïque fournit du courant continu au régulateur MPPT
    1. Par traitement algorithmique la MPPT utilise le courant du panneau pour gérer la charger la batterie, elle maintient également la charge de la batterie et gère la décharge à l’aide de ses algorithmes préprogrammés.
    2. La MPPT peut directement alimenter une charge continue avec le courant délivré par le panneau photovoltaïque.
    3. Le remote on/off câble sert à contrôler l’allumage l’onduleur par  la MPPT
  • La batterie délivre du courant continu à l’onduleur qui convertit ce courant continu en alternatif.
  • L’onduleur est relié à des prises terre  et permet d’alimenter des appareils en 230V/50Hz
  • A noter la présence d’un fusible de 4 A pour protéger la batterie.

Composants

Panneau photovoltaïque

Un panneau photovoltaïque est un dispositif d’énergie renouvelable, qui transforme l’énergie solaire en énergie électrique.

La lumière du soleil est composée de particules appelées photons qui en entrants en contact avec les cellules de silicium du panneau vont exciter celles-ci et provoquer un mouvement d’électrons entre les parties chargées négativement et positivement,  générant du courant .

Notre panneau est un A-50M  de la marque Atersa, fourni par l’enseignant qui n’est plus disponible sur la marché .

 

 

C’est un panneau photovoltaïque polycristallin, c’est à dire que ses cellules sont composées de plusieurs cristaux de silicium agencées pour former la cellule.

 

 

Caractéristiques:

En conditions de test standard (1 kW/m², 25±2°C AM 1,5)

Puissance (w) 50 ±8%
Ipc (A) 2,64
Upc (V) 18,95
Icc (A) 2,95
Pnom(W) 220W
Uoc (V) 22,46
Eff 13,94%

 

 

 

Régulateur de charge solaire  MPPT

Une MPPT est un dispositif électronique, qui par traitement algorithmique gère le niveau de décharge de la batterie et la puissance que fournit la panneau au système.

Il existe différents algorithmes mais le plus rependu et le plus simple est l’algorithme Perturb and Observe.

P&O (Perturb and Observe)

  1. On mesure P1 la puissance du panneau photovoltaïque pour une tension U1 donnée.
  2. L’algorithme impose une tension U2 = U1 + dU et mesure la puissance correspondante à U2
  3. Si P2>P1 l’algorithme impose U3=U2 + dU
  4. SI P2<P1 l’algorithme impose U3=U1- dU

 

Nous utilisons une MPPT  SmartSolar 75V/15A de la marque Victron

Caractéristiques:

U (V) 13,8 V
I (A) 14,4
Icharge (A) 15
Uemax (V) 75
Imax (A) 15

Autoconsommation de la MPPT  25mA

 

Onduleur

Un onduleur est un système d’électronique de puissance qui convertit un courant continu en courant alternatif, dans un système d’autoproduction on utilise des onduleurs hybrides.

 

Nous utilisons un convertisseur Phoenix 350/12  de la marque Victron

Caractéristiques:

Puissance (VA) 350
Puissance (W) 300/250
Umoy (V) 230 ± 3%
F (HZ) 50 ± 0.1%
Ue 12
Eff 89%

 

Batterie AGM « Absorbed Glass Mat »

Une batterie à accumulateurs abrégé batterie est un système pouvant « stocker » du courant par des réactions électrochimiques, une batterie AGM (absorbed glass mat) est un type de batterie destiné à l’autoconsommation solaire au même titre que les batteries GEL, elles sont adaptées aux petits systèmes d’autoconsommation car supportent mieux la décharge profonde,  se chargent rapidement, sont plus légères que des batteries GEL et sont résistantes aux changements de température.

 

Batterie 12 V 60 Ah AGM de la marque Victron

 

 

Dimensionnement des composants

On dimensionne nos composants à partir des caractéristiques du panneau :

Puissance maximale en Watt-crête (W) 50 ±8%
Ipc (A) 2,64
Upc (V) 18,95
Icc (A) 2,95
Uoc (V) 22,46
Eff 13,94%

 

1 l’intensité maximale du régulateur MPTT

Cette intensité doit être supérieure à l’intensité de court-circuit (Icc) de notre panneau, avec une marge de sécurité de ±10-20%

Dans notre cas le courant de court-circuit du panneau est Icc =2,95 A, la MPPT doit donc pouvoir accepter

2,95 ±20% soit 3,54 A.

2 choix du parc de batterie en fonction de la puissance du panneau

 

Puissance de l’installation photovoltaïque Tension de batterie recommandée
0 – 800 Wc 12V
800 – 1600 Wc 24V
1600 Wc  et + 48V

 

Dans notre cas le panneau fournit 50 Wc en condition optimales on choisit donc un parc de batterie 12V.

Une méthode plus simple est de dimensionner par rapport au nombre de cellules du panneau ex : 36 cellules 12V, 72 cellules 24V

Avec un régulateur MPPT Il faut que la tension du panneau en circuit ouvert soit supérieure à celle de la batterie dans notre cas Uoc = 22,46V > 12V donc on peut utiliser une batterie 12V.

3 Tension maximale MPPT

On doit déterminer la compatibilité de la MMPT avec la tension du panneau en circuit ouvert +20% marge de sécurité en fonction de la température, dans notre ca on a

20% de 22,46 soit 4,492

Uoc= 22,46 + 4,492=26,952 V, on arrondit à 27 V.

Grâce à ces calculs on peut déterminer que notre régulateur de charge solaire sera une MPPT 75V/15A, pour deux  raisons, la première c’est qu’on surdimensionne  la MPPT en courant (on prend 15A au lieu de 10A) au cas où on devrait  rajouter un panneau. La deuxième raison est qu’il n’existe pas de modèle de MPPT en dessous de 75V.

4 l’onduleur

Il faut que la somme des puissances (en Watt) de nos appareils branchés soit inférieure à la puissance délivrée par l’onduleur.

Notre onduleur 12/350 délivre entre 300 W maximum il faut donc que nos appareils branchés ne dépassent pas cette puissance, un gros pc fixe par exemple ne doit pas être alimenté à notre système

Choix des câbles :  

On débite moins de 16 ampères, on prend donc  des sections de 1,5mm².

5. Réalisation du projet

Fabrication du support

Nous étions au départ partit sur un modèle design basé sur Skavenji mais au vu du poids total de nos composants (environ 50kg), ils nous fallait se rabattre sur un support solide et simple.

Nous avons acheté une planche de bois de sapin résistant aux changements de température de la batterie et assez épaisse qui servirait de support de base pour notre montage. Nous avions pros la taille des composants pour définir la taille minimale de notre base sur laquelle est fixée la batterie et l’onduleur, donc les composants les plus lourds (30kg au total)  de la base en prévoyant de l’espace pour la batterie qui chauffe.

Nous avons également acheté des roues pour les fixer sur le support, en effet le poids ne permettant pas d transporter notre montage manuellement les roues permettent un transport plus facile de notre centrale.

Pour le reste de la boite nous avons utilisé des plaques de contreplaqué fournies par Mr. De Sabbta, que nous avons découpées au laser, à partir d’un schéma réalisé sur Coreldraw. Nous avons prévu des emplacement pour mettre 2 prises terres, un allume cigare et des connecteurs bananes 4mm femelles pour connecter notre panneau solaire au système.

 

 

 

 

 

Les plaques de contreplaqué sont tenues entre-elles et à la base  par des équerres vissées.

 

Nous avons utilisé Des vis pour l’onduleur et la MPPT qui elle est fixée sur une des plaques de contreplaqué à la vertical comme demandé dans le manuel d’utilisation du produit. La batterie ne dois pas être percée ou abîmée il  nous a fallu la caler avec des  plaquettes de bois clouées à la base.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Notre onduleur ayant des sorties connecteurs IEC C/14 femelles, il nous faut câbler un adaptateur pour relier l’onduleur aux prises terre.

 

 

 

 

 

 

Commande par Arduino

 

 

Il était  l’origine prévu de réaliser un switch entre  la MPPT  l’onduleur et la batterie pour pouvoir tirer du panneau depuis l’onduleur

Nous avions donc pensé à une carte électronique à transistors NPN,  commandée en 5V par un Arduino UNO. Le but était de faire commuter la sortie de la MPPT directement sur l’onduleur si le panneau fournissait son maximum de puissance, que l’on aurait mesuré avec les capteurs de l’arduino.

 

 

Nous avons réalisé une plaquette test avec un programme de commutation de transistors fonctionnel. Nous avons également prévus les capteurs de courant connectés à l’arduino ainsi que la partie du programme qui s’occupe de traiter les informations des capteurs.

Nous avons ensuite conceptionné et fabriqué la carte de commande avec ses 4 transistors, mais nous nous sommes posé la question de la présence de la carte  pour commander le système.

Nous avons conclu qu’il valait mieux abandonner pour les raisons suivantes:

  • Notre système MPPT Victron est déjà complètement autonome,  ajouter un élément extérieur qui perturberait le comportement de notre système ne serait pas une bonne idée.
  • Il est déconseillé de débrancher la batterie pour une commutation sur onduleur car cela risque d »endommager le système ou au minimum le perturber.
  • Commander notre système pour le faire commuter au moments ou le panneau produit à son maximum aurait réduit l’efficacité de la charge de la batterie.
  • Le panneau est de faible puissance et l’onduleur reçoit 12V de tension nominale hors notre panneau fournit environ 18V il y adonc peu de chance que la commutation par transistors fonctionne.

7. Bilan du projet

Résultats

 

Au moment ou nous rendons ce rapport, la boite est opérationnelle et peut alimenter des appareils, il manque un adaptateur c/14 pour la prise terre restante et l’allume cigare n’est toujours pas connecté.

Il est inutile de faire de la réinjection sur le réseau avec un panneau de faible puissance comme le notre, cet aspect n’est donc pas étudié dans notre projet.

Suite à une concertation avec l’enseignant tutorant, nous avons décidé de changer notre MPPT pour un modèle avec Bluetooth intégré afin de pouvoir faire des mesures de consommation et de production de notre système avec l’application Victro Connect.

8. Conclusion

Le projet doit encore être perfectionné et nous pensons qu’il aurait été plus intéressant de réaliser la majorité du système nous mêmes, par exemple en créant intégralement un véritable régulateur MPPT à partir d’un Arduino ou d’un Raspberry Py. Cela aurait pu pousser l’aspect technique à un niveau supérieur. En plus de rendre possible la commutation directe sur onduleur possible, même si au vu de la faible puissance de notre système cela n’aurait pu ne pas fonctionner.

9. Remerciements

Nous souhaitons remercier notre enseignant tutorant Mr Ould Djafar Abdeslam pour son aide sur et ses indications sur la partie théorique ainsi que Mr De Sabbat qui nous a accueilli au sein de l’IUT lab et pour son aide sur la partie réalisation.

10. Sources

https://www.myshop-solaire.com/comment-choisir-son-regulateur–_r_80_a_454.html

http://www.repereelec.fr/cables-dom.htm

https://www.energiedouce.com/content/14-tout-savoir-sur-les-panneaux-solaires

https://www.rte-france.com/fr/eco2mix/eco2mix-mix-energetique

https://www.edfenr.com/autoconsommation/

https://www.legifrance.gouv.fr/eli/loi/2017/2/24/DEVR1623346L/jo/texte

 


Système de régulation de température pour ruche

Dans le cadre de l’unité d’enseignement Études et Réalisations nous avons été amenés à réaliser un projet en équipe :

Nous avons travaillé sur ce projet en une équipe de 4 personnes.

Ce projet a pris une forme semblable à un véritable contrat d’entreprise : notre professeur tuteur nous a fourni un cahier des charges et des contraintes auxquelles nous devions répondre au mieux, tout en respectant les délais et le budget imposés.

Notre projet a pour but de réaliser un système capable d’élever et de contrôler la température à l’intérieur d’une ruche, et ce, dans le but d’éliminer un parasite de l’abeille : le Varroa.Le Varroa ne supporte pas les températures supérieures à 40°C, nous donc élever notre température au-delà de ce seuil. Toutefois, les abeilles, elles, ne supportent pas les températures supérieures à 46°C.
Nous allons donc réguler notre température pour qu’elle ne dépasse pas ce seuil.

Notre projet devra obéir à une fonction primaire (en rouge) et à plusieurs fonctions contraintes (en bleu).

Notre projet prendra la forme d’un toit pour ruche, fonctionnant à l’aide d’un écran LCD pouvant être soit opaque, soit transparent, et, en combinant cet écran a un système de double-vitrage, nous parviendront à réguler la température à l’intérieur de la ruche.Ci-dessus, le schéma général de notre système, détaillant les divers composants de notre système ainsi que leur rôle et les liaisons les reliant.Ci-dessus est le schéma électrique des sondes de température Ci-dessus est le schéma électrique des sondes de température que nous allons utiliser.Nous avons réalisé une carte d’alimentation permettant de relier nos quatre sondes de températures à la carte Arduino. Ci-dessus sont les schémas électriques réalisés sur Kicad, ainsi que le schéma du circuit imprimé correspondant.Ci-dessus vous pouvez voir nos premières tentatives pour connecter nos sondes à la carte Arduino.
Ces modèles étant peu pratiques, peu fiables et peu esthétiques, nous avons choisi d’opter à la place pour une carte d’alimentation sur circuit imprimé de notre réalisation.Les diverses étapes nécessaires à la réalisation d’un circuit imprimé.Ci-dessus une photo de notre écran LCD sur laquelle sont annotés le plan de masse ainsi que la pin d’entrée du courant Vin. Nous avons relié ce plan de masse à la masse de notre carte Arduino, ainsi que l’entrée Vin à l’une des pins de sortie de notre carte Arduino.Pour transporter et garder nos composants électronique à l’abri des conditions climatiques, nous avons opté pour une boîte étanche réalisée à l’imprimante 3D.
Ci-dessus vous pouvez voir une visualisation 3D des deux pièces de notre boitier.Ci-dessus, vous pouvez voir une représentation schématique de notre programme.
Pour chaque temps de cycle, on va relever les températures de chaque sonde, et, si n’importe laquelle de ces sondes renvoie une température supérieure à 43°C, le système passe en mode Surchauffe.Ci-dessus vous pouvez voir une capture d’écran de la console de notre Raspberry Pi, servant d’interface utilisateur et permettant a l’apiculteur d’observer l’évolution de la température dans la ruche et de consulter un historique des températures. Ci-dessus vous pouvez voir notre emploi du temps pour les deux semaines durant lesquelles ont eu lieu notre projet.Après avoir rempli le cahier des charges de notre projet, nous nous sommes attelés a concevoir et réaliser une alimentation portable pour notre système.
Toutefois, nous ne sommes pas parvenus à finir cette alimentation portable.En conclusion, nous sommes plutôt satisfait du travail que nous avons fourni.
En effet, nous avons réussi à mener à bien notre projet, et ce, uniquement avec du matériel de récupération ou d’emprunt.
Nous avons réussi a remplir notre cahier des charges deux jours en avance de la fin du projet.
Et aussi nous avons su mettre à profit nos connaissances et su apprendre de nouvelles compétences pour mener a bien ce qui aura été pour nous un projet très formateur.

 


Banc d’acquisition pour un système de vision

BANC DE VISION


Contrôle visuel de pièces

 

Notre Groupe :

FREUDENREICH Theo – BENSCH Dylan – MEYER Virgile


Un contrôle métrologique n’est pas toujours nécessaire afin de vérifier qu’une pièce soit conforme. Il est également possible de réaliser un contrôle visuel, à l’aide d’une caméra industrielle permettant de faire des prises de vue rapides, qui seront traitées par un logiciel. Notre projet s’inscrit dans le contrôle de pièces brutes de fonderie, un tel contrôle visuel est donc suffisant.

Nous réaliserons le banc sur lequel sera fixé une caméra. Ce banc devra pouvoir tourner autour de la pièce en question pour prendre différents angles de vue et contrôler la pièce.


Sommaire :

  1. Cahier des charges
  2. Solution retenue
  3. Conception
  4. Réalisation et montage du banc
  5. Motorisation de l’arc

1.Cahier des charges

Expression du besoin:

Le Banc de vision est destiné à un industriel. Il permet de prendre différentes prises de vues d’une pièce, sans intervention humaine,  à l’aide d’une caméra.

 

 

 

 

 

 

 

 

Diagramme des intéracteurs : 

 

Cahier des charges : 

Il présente succinctement les différents critères à respecter lors de la fabrication du banc :

2.Solution retenue : 

 

  • La caméra est fixée sur le chariot, qui permet son déplacement sur l’arc
  • L’arc, relié à un axe et un moteur pas à pas, va permettre de tourner autour de la pièce
  • La bille sous l’arc permet de diminuer la charge appliquée sur l’axe
  • Le bâti réalisé en profilés Bosch, permet de supporter l’ensemble.

 

 

 

 

 

 

 

3.Conception

Vue d’ensemble:

Plans Axe:

Plan Arc:

 

Plan chariot:

Vue éclatée du chariot :

Plan :

4.Réalisation et montage du banc

A l’exception des éléments standards liés aux profilés Bosch (équerres, cubes de liaison) et la poulie fixée sur l’axe, nous avons réalisés les pièces à l’atelier du département GMP.

Usinage de l’axe: pièce la plus complexe car elle comprend des rainures et perçages difficilement réalisable avec des moyens dit conventionnels. Nous avons donc réalisé cette pièce sur le tour 6 axes DMG Alpha 500. Pour cela nous avons tout d’abord utilisé le logiciel de FAO Esprit.

 

C’était une partie extrêmement enrichissante dans notre projet, nous avons exploré les nombreuses possibilités qu’offre le logiciel Esprit et les machines d’usinage 6 axe. En effet nous avons utilisés la broche de reprise mais aussi des outils tournants radiaux et axiaux et toutes les procédures que cela implique.

Découpage des plaques et de l’arc: De nombreux composants de notre projet, sont issus de découpe dans des plaques d’aluminium, ces pièces ont étés découpées par jet d’eau. cette opération à été réalisée par M. Senn, car pour des raisons de sécurité la découpe jet d’eau n’est pas accessible en ce moment.

Montage : Montage de la transmission entre le moteur et l’axe :

Montage du chariot sur l’arc : Le taraudage M10 n’a pas pu être réaliser, une vis et un écrou maintiennent l’ensemble :

L’assemblage finale sur le bâti : Seul le taraudage afin de pouvoir assembler la bille de maintient en bas de l’arc n’a pas été réalisé, la bille n’est donc pas en place, il en résulte une flexion importante du bâti, ainsi qu’un effort important au niveau de l’axe que rend la rotation difficile.

5.Motorisation de l’arc

 

L’arc est motorisé à l’aide d’un moteur pas à pas. Il nous permet de ne faire qu’un certain angle avec l’arc, lorsque l’ordre en est donné.

Le moteur doit être relié à une carte de puissance, qui permet de l’alimenter, la arduino ne pouvant pas le faire elle même.

Nous avons décidé de diviser le tour par 45° afin d’offrir 8 points de vue différents.

Calcul du nombre pas nécessaires:

Le moteur pas à pas réalise 200 pas par tour. Soit 1.8° par pas. Comme l’on réalise une prise de vue tous les 45°, il faut faire 25 pas.

Le rapport de réduction entre les deux roues étant de 11/72, il faut donner une consigne de 25/0.1528=163.6 pas.

Le logiciel arduino contient une bibliothèque « Stepper » qui permet de contrôler directement les moteurs pas à pas, voici le programme réalisé :

  • Pour que le moteur tourne il faut que le bouton soit à 0L. En effet, le contact est tout le temps fermé, sauf lors de l’appuie sur le bouton où il va s’ouvrir.

Schéma du câblage :

6.Conclusion

Même si nous ne sommes pas arrivé au terme de notre Projet, celui-ci nous a permis de mettre en pratique un grand nombre des compétences et savoirs étudiés en DUT GMP. Ceci au travers de phases de conception, recherche de solution, de fournisseur et de réalisation. Nous avons utilisé une grande gamme d’outils technologiques, logiciels comme matériels.


NAO suit une ligne

Résumé

Ce projet a été mené à bien par Stephane CAMUSSO et .

Le but du projet est de réaliser un suivi de ligne via un robot NAO.

Pour réaliser ce projet nous avons utilisé les éléments suivants :

  • Un robot NAO
  • Le logiciel Choregraphe d’Aldebaran
  • Le langage de programmation python
  • Les librairies pour python pour le traitement d’image

 

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Localisation des NAO

 

 logo-iut

Localisation des Nao

Abstract

Le projet de localisation des robots Nao a été réalisé par Mathieu GARDIN, apprenti en DUT Génie Electrique et Informatique Industrielle auprès de Endress-Hauser Flowtec AG.

Introduction

Les robots Nao sont une avancée innovante dans la robotique. Grâce à sa panoplie de capteurs et d’articulations mécaniques, il se rapproche des fonctionnalités de l’être humain. On y retrouve entre autre un moyen vocal de répondre à des injonctions, des capteurs pour pouvoir entendre la voix, une fonction « visuelle » pour observer son environnement à l’aide de caméras ainsi que des capteurs permettant aux Naos de marcher. La majorité des fonctionnalités du Nao le destinent à une interaction avec son environnement extérieur. Cependant, à l’heure actuelle, aucun système n’existe pour pouvoir créer une fonction de géo-localisation dans cet environnement. A travers cette présentation, nous allons chercher à développer cette fonctionnalité et ainsi élargir les possibilités du Nao.

Présentation du Sujet

Pouvoir localiser un Nao lors de ces déplacements dans une pièce, tels a été le projet qui nous a été confié par Mr CUDEL. L’intérêt de ce projet résidait de pouvoir localiser à l’aide d’une interface graphique doublé par un serveur de base de données. L’objectif est que le Robot Nao puisse écrire dans la base de donnée et que l’interface graphique située dans un navigateur internet puisse effectuer une demande auprès de la base de donnée et se mettre à jour automatiquement.

Pour la réalisation du projet, on utilisera un raspberry pi 2 model b qui hébergera la base de donnée et sera connecté à l’aide d’une clée 3G sur le routeur pour communiquer avec le robot Nao

Organisation du Projet

La réalisation de ce projet a suivis un ordre précis:

Phase de concept :

  • Évaluation de la problématique actuelle et des solutions à mettre en place
  • Réflexion sur les langages de programmation à utiliser
  • Découverte et Apprentissage de l’utilisation des outils numériques (Raspberry pi 2 model b)

Analyse des fonctionnalités:

  • Création d’une base de donnée
  • Création d’une interface graphique
  • Création d’un moyen de communication entre Raspberry et Nao
  • Mise à jour automatique de l’interface graphique
  • Intégration des données spatio-temporel du Robot

Création de la partie design :

  • Réalisation d’un plan de la pièce
  • Intégration des balises sur l’environnement graphique

Intégration des fonctionnalités :

  • Mise en place de la base de donnée
  • Intégration de l’interface graphique au navigateur Web
  • Utilisation de la communication entre Robot et Raspberry

Phase de test:

  • Test des fonctionnalités
  • Correction des erreurs

Cahier des Charges

Base de donnée
La question de la base de donnée a surtout été conditionné par un choix technologique. MySQL ou SQlite. Dans un premier temps, il était prévu de partir sur une base de donnée en MySQL mais après quelques recherches, il a été montré que l’utilisation de SQlite économiserait les ressources du Raspberry  logo-mysql-170x115Sqlite
 Interface / Gestion base de donnée
Pour pouvoir créer les bases de données et les organiser, le choix s’est porté sur l’interface Phpmyadmin. Un outil conçu en PHP permettant l’administration des bases de données. Travaillant sur un système Linux, il était plus facile d’utiliser cet outil que de passer par l’invite de commande.  logo-og
 Interface graphique
Pour la création du plan d’une salle de Tp, on a utilisé un logiciel d’architecture appelé Kozikaza, permettant de re-constituer la salle de travaux pratiques avec ces obstacles et ces dimensions  kozi-kaza-mmi-deco
 Langages de programmations

Concernant les langages de programmation, plusieurs solutions ont été proposés. On pouvait utiliser un langage python presque exclusivement ou se porter sur des langages de programmation de type Web => PHP, HTML, AJAX, et JAVASCRIPT.

L’objectif de ce projet étant de travailler sur une interface graphique Web, il a été décidé d’utiliser PHP, HTML, AJAX, et JAVASCRIPT

 shutterstock_184983572-1000x480

Communication

La communication entre le robot Nao et le Raspberry se fera à l’aide d’un protocole de type UDP. Le robot enverra sa position dans une chaîne de caractère qui sera ensuite traduit par une table de transcodage au niveau du raspberry

Développement

PHPmyadmin

L’utilisation de PHPmyadmin se fait en local sur le raspberry : 127.0.0.1

phpmyadmin

Sur les besoins de ce projet, il a été demandé 3 types de données:

  • La première se base sur quel robot Nao envoie les données
  • La deuxième concerne le jour et l’heure à laquelle les informations ont été envoyés
  • La troisième nous renseignera sur la position du robot, si il se trouve à la balise 1, 2, 3 ou 4. Ces « balises » seront placés à différents endroits dans la pièce

Dans notre cas, on pouvait créer les tables de données manuellement, une pour chaque information ou programmer en SQL la création automatique de ces tables (visible ci-dessous en rouge). Pour les besoins du test, il a été décidé de créer une auto-incrémentation des données comme détaillés dans le document ci-dessous en bleu.

— phpMyAdmin SQL Dump
— version 4.4.14
— http://www.phpmyadmin.net

— Client : 127.0.0.1
— Généré le : Ven 22 Avril 2016 à 08:51
— Version du serveur : 5.6.26
— Version de PHP : 5.5.28SET SQL_MODE = « NO_AUTO_VALUE_ON_ZERO »;
SET time_zone = « +00:00 »;
/*!40101 SET @OLD_CHARACTER_SET_CLIENT=@@CHARACTER_SET_CLIENT */;
/*!40101 SET @OLD_CHARACTER_SET_RESULTS=@@CHARACTER_SET_RESULTS */;
/*!40101 SET @OLD_COLLATION_CONNECTION=@@COLLATION_CONNECTION */;
/*!40101 SET NAMES utf8mb4 */;–
— Base de données : `projet`
—- ———————————————————-
— Structure de la table `event`
CREATE TABLE IF NOT EXISTS `event` (
`ID` int(11) NOT NULL,
`robot` int(11) NOT NULL,
`position` int(11) NOT NULL,
`date` datetime NOT NULL
) ENGINE=InnoDB AUTO_INCREMENT=82 DEFAULT CHARSET=latin1;–
— Index pour les tables exportées
—-
— Index pour la table `event`

ALTER TABLE `event`
ADD PRIMARY KEY (`ID`);–
AUTO_INCREMENT pour les tables exportées
—-
AUTO_INCREMENT pour la table `event`

ALTER TABLE `event`
MODIFY `ID` int(11) NOT NULL AUTO_INCREMENT,AUTO_INCREMENT=82;
/*!40101 SET CHARACTER_SET_CLIENT=@OLD_CHARACTER_SET_CLIENT */;
/*!40101 SET CHARACTER_SET_RESULTS=@OLD_CHARACTER_SET_RESULTS */;
/*!40101 SET COLLATION_CONNECTION=@OLD_COLLATION_CONNECTION */;
  • La table Robot identifie quel Nao a envoyé l’information
  • La position correspond à quelle balise a été repéré le robot
  • La date elle nous indique donc la position temporelle du robot

 

Plan de la salle de travaux pratiques

Le design de l’interface graphique réalisé à l’aide du logiciel d’architecture prend en compte une partie du mobilier de la salle ainsi que ces dimensions.

plan

Dans le cadre du projet, il a été intégré de manière très simple 4 balises numérotés de 1 à 4 avec des couleurs différentes représentant les positions du robot Nao comme montré dans l’image ci-dessous :

WP_20160606_001

 Programmation PHP / HTML

La programmation de l’interface graphique et de sa communication avec le raspberry s’est effectué avec code en PHP. Le principe est d’initier la communication en lui donnant les « username » et « password » de PHPmyadmin pour aller lire ce qui est écrit dans la base de donnée

 

<?php
$servername = « localhost »;
$username = « root »;
$password = « dptgeii »;
$database = « projet »;

// Create connection
$mysqli = new mysqli($servername, $username, $password, $database);

// Check connection
if ($mysqli->connect_error) {
die(« Connection failed:  » . $mysqli->connect_error);
}
else{
//QUERY

 

Une fois que la connexion est effectué, on utilise un code en Jquery pour rentrer dans notre table « event ».

else{
//QUERY
if (isset($_POST[‘reset’])) {
$query = ‘TRUNCATE TABLE event’;
$mysqli->query($query);
}
$query = ‘SELECT * FROM event LIMIT 10’;//QUERY
$result = $mysqli->query($query);
$num = mysqli_num_rows($result);$array = array();
//TEST
if ($result->num_rows > 0) {
while($row = $result->fetch_assoc()) {
array_push($array, $row);
}
}
//print_r($array);
}

Le reste de la programmation s’effectue en HTML pour pouvoir donner « vie » à l’interface graphique et implémenter les données sur la plate-forme Web

planF

Perspectives / Difficultés rencontrées

Une des premières difficultés a été l’installation et la mise à jour des logiciels sur le raspberry. L’intégration de PHPmyAdmin et du langage SQL à l’aide de la console linux intégrée a montré des réticences et a entraîné une perte de temps importante. La communication UDP qui devait s’ajouter comme partie finale du projet n’a finalement pas pu être réalisée par un manque de temps et une adaptation du code difficile à mettre en œuvre à notre niveau.

Les perspectives si la communication UDP était correctement installée et que le traitement des informations en provenance du Robot Nao se réalisait sans conflit, permettrait une étude de la localisation du robot sur une plus grande échelle. On pourrait travailler sur le bâtiment B en entier et pas juste au niveau de la salle de travaux pratiques.

Par la suite, l’intérêt du projet deviendrait plus prononcé si le raspberry émettrait des ordres de déplacements aux robots Nao. La localisation avec les capteurs du robot permettrait de créer un système d’acquisition quand le Nao arrive à destination.

Enfin en dernier lieu, transformer cette plate-forme Web pour l’intégrer dans une application Android permettant une utilisation mobile du projet.

Bilan

Par ce projet, j’ai eu la plaisir de pouvoir travailler sur des langages de programmation qui m’était jusqu’à lors inconnu. J’ai pu acquérir des compétences de programmation en base de données (SQL), langages Web (Ajax, Jquery, HTML, PHP, Javascript et CSS). Ce défi de travailler dans d’autres langages de programmation était une source de difficultés en plus mais m’a permis de créer un défi personnel pour la réalisation de ce projet.

Il est vrai qu’à l’heure actuelle, la localisation du robot Nao s’arrête à une simulation avec la plate-forme Web et il est toujours décevant d’un point de vue personnel de ne pouvoir mener à 100% la réalisation d’un projet. Mais les bases ont été crées et fonctionnent sans erreur. Pouvoir améliorer ces bases et en faire la naissance de nouveaux projets pour de futurs réalisations justifie le besoin d’un tels projet et surtout son importance dans l’enseignement du GEII.

A ce titre,  je tiens à remercier Mr Cudel d’avoir autorisé la réalisation de ce projet même en étant seul dessus. Cela m’a permis de réaliser ce projet personnel de travailler avec des outils Web et pouvoir appréhender le croisement entre Robotique et environnement Web.


Suiveur Ligne / Gestion de Stock

Abstract

Ce projet a été réalisé par Alexandre COLICCHIO et Loïc MONJOUSTE, élèves en DUT GEII par apprentissage (resp. Electro Ohms et PSA Peugeot-Citroën).

Introduction

La chaîne de production miniature Festo étudiée en Travaux Pratiques (TP) d’automatisme et de supervision permet de différencier, à chaque étape, les « bonnes » pièces (qui correspondent au gabarit prévu) des « mauvaises ». Cependant, aucun système automatisé n’est prévu pour retirer les « mauvaises » pièces de la chaîne. C’est pourquoi, il est nécessaire de créer un tel système.

Présentation du Sujet

Alors qu’un bras robotisé (actuellement fictif et non étudié dans le projet) retire les pièces imparfaites de la station Festo du palpeur (cf. Fig.1) pour les poser dans un stock, un second robot (suiveur de ligne) aura pour tâche de récupérer, une à une, chaque pièce afin de les entreposer dans un nouveau stock en début de ligne. Un autre bras robotisé (non étudié) pourra récupérer la pièce et la réintroduire en début de chaîne sur la station de distribution (cf. Fig.2).

Palpeur
Fig.1 : Station de perçage

Distributeur
Fig.2 : Station de distribution

Cahier des Charges

Les fonctions du stock de pièces :

Gérer le stock : Image :
Cette carte ne gère que la partie liée au stock en milieu de chaîne. C’est elle qui fait le lien entre le détecteur de présence pièce et l’émetteur FM. Funduino Uno
Choix :
Arduino est une marque fiable pour les circuits électroniques programmables. Les produits proposés sont à des prix abordables pour de petits projets. De plus, les constructeurs revendiquent la liberté de droits de leurs produits. Il n’est donc pas difficile de trouver de l’aide pour la programmation. Pour cette fonction (gérer le stock), les besoins en nombre d’entrées et de sorties étant faible (1 entrée et 1 sortie numériques), le petit modèle (14 E/S numériques) est suffisant pour apporter la gestion nécessaire.
Détecter les pièces à déplacer : Image :
Le stock est équipé d’un capteur fin de course normalement ouvert afin de détecter la présence de pièce(s) en attente. Au moment où une pièce appuie sur le capteur, celui-ci se ferme et laisse alors passer la tension d’alimentation de cinq volts jusqu’à la carte de gestion du stock. Findecourse
Choix :
Les capteurs à fin de course sont les plus basiques capteurs de présence d’obstacle. Ainsi, les prix sont extrêmement faibles alors que leur fiabilité est prouvée. En outre, il est possible de choisir le mode de fonctionnement (Normalement Ouvert ou Normalement Fermé).
Communiquer avec le robot : Image :
Le stock en milieu de ligne possède une station FM (Modulation de Fréquence) émettrice. A partir de l’information de la fonction de détection de pièce à déplacer, le transmetteur envoie un signal binaire modulé en 2FSK (2 Frequencies Shift Keying) à la station FM réceptrice se trouvant sur le robot. Lorsque le robot reçoit un « 1 » logique, la carte de gestion du robot interprète cette information et débute le mouvement en direction du stock en milieu de ligne. Emetteur FM
Choix :
Le robot doit recevoir une information à propos de l’état du stock. La première solution serait de relier le robot au stock à l’aide d’un câble. Cependant, bien que ce soit le moyen le moins onéreux, la connexion filaire implique énormément d’encombrement pour le robot : enroulement, écrasement du câble, etc. Il faut donc trouver une technologie sans fil et à des prix convenables. La modulation de fréquence est un bon choix puisque la transmission est protégée du bruit environnant sur la faible distance à parcourir. Par ailleurs, le signal à transmettre étant numérique, les changements d’état peuvent être extrêmement rapide, ce que la modulation de fréquence peut gérer.

 

Les fonctions du robot :

Gérer les entrées et sorties du robot : Images :
C’est le cerveau du robot. En effet, la carte Arduino contient la gestion complète des actions que doit entreprendre le robot en fonction des différents paramètres qu’il reçoit grâce aux capteurs. L’avantage de Arduino est que le logiciel est Open Source et facile d’utilisation. Ainsi, des millions de personnes partagent leurs programmes et idées afin d’aider les utilisateurs à traiter des fonctions. De plus, la carte est adaptative à divers systèmes. Dans notre cas, l’alimentation et le contrôle des moteurs de roues se font à partir d’un module moteur connecté à la carte. Arduino MEGA 2560
Motor Shield
Choix :
De même que la carte de gestion de stock, la carte choisie est de marque Arduino. On lui ajoute un module moteur (Motor Shield) afin de pouvoir y connecter et gérer les moteurs. Cette fois-ci, nous disposons d’un plus large panel d’entrées et sorties puisqu’il y a plus de périphériques à contrôler.
Communiquer avec le stock : Image :
Le robot doit recevoir l’information en provenance du stock pour démarrer son cycle de fonctionnement. Il est alors nécessaire de se doter d’un récepteur FM. Recepteur FM
Choix :
Il est nécessaire de choisir un récepteur en FM configuré à la même fréquence que l’émetteur. Ensuite, selon le codage de l’information par le transmetteur, le récepteur doit pouvoir comprendre et décoder cette information.
Se déplacer : Images :
Un système à trois points de contact au sol a été choisi avec l’utilisation de deux roues motrices et d’une bille libre. Cette dernière permet au robot de rester en équilibre. Les rotations sont effectuées à l’aide des roues motrices : une roue est à l’arrêt pendant que la seconde continue son mouvement. Les roues sont entraînées par des moteurs asynchrones. Roues motrices
Bille
Choix :
Les moteurs ont été récupérés sur un ancien robot, ce qui rend parfait le côté financier du déplacement du robot. De plus, la puissance est correcte par rapport au poids du robot (non négligeable).
Détecter la ligne : Image :
Les deux phototransistors à l’avant du robot permettent de détecter la ligne noire que le robot doit suivre. Selon le contraste de la surface observée, les phototransistors envoient une information numérique à la carte de gestion. Phototransistor
Choix :
Différentes technologies permettent de détecter une ligne (capteur de couleur, capteur à ultrason, etc.). La ligne étant sombre et la surface autour claire, un capteur de contraste permet de différencier la ligne du sol à moindre prix. L’inconvénient est que le capteur est très sensible à la luminosité extérieure. Il faut donc isoler les capteurs de l’environnement parasite.
Détecter le stock : Image :
Le robot ne doit en aucun cas entrer en collision avec la structure du stock. C’est pourquoi, il est nécessaire de mesurer la distance séparant le robot du stock jusqu’à ce qu’il se trouve à la place prévue. Capteur ultrason
Choix :
Il existe plusieurs technologies pour mesurer des distances, mais son (émetteur à ultrasons) cône de détection est plus grand, ce qui est utile lorsque les capteurs ne sont pas directement en face de l’obstacle à mesurer. De plus, son prix est convenable et sa détection par rapport à une surface connue reste fiable selon l’inclinaison. Enfin, la distance maximale est d’environ 2,5 mètres. Cette distance est très largement suffisante puisqu’on ne travaille que sur 5 centimètres maximum.
Récupérer la pièce : Images :
Une pince placée à l’avant du robot permet de prendre la pièce et la garder entre ses deux « doigts » le temps du trajet jusqu’au stock en début de ligne. Un capteur de fin de course est présent au fond de la cavité de la pince afin de s’assurer de la présence de la pièce attrapée. Pince
Servomoteur
Choix :
La pince a été créée par impression 3D à partir d’un modèle sous SolidWorks. Son coût de fabrication est dérisoire et les modifications à y apporter peuvent être faites facilement. En outre, la résistance du matériau rigide reste suffisante pour maintenir une pièce. Le servomoteur est directement adapté à la commande par carte Arduino et fonctionne en pas à pas. Le degré de liberté est de 180°, ce qui est suffisant pour commander la pince à l’ouverture complète et à la fermeture.

Etude des fonctions

Détecter les pièces à déplacer :

Le stock est un tube vertical ouvert à sa base (cf. Fig. 3). Ainsi, les pièces déposées, par la force d’attraction gravitationnelle, se placent directement à la sortie du stock. Le capteur fin de course, déclenché par l’appui de la pièce, est placé à la sortie. Câblé en normalement fermé, le capteur n’envoie aucune tension tant qu’il n’est pas activé. A l’activation, le capteur est ouvert : la tension d’alimentation est directement reliée à l’entrée de la carte de gestion du stock à une résistance de tirage près (cf. Fig. 4).

schema stock
Fig.3 : Stock en milieu de chaîne

Cablage FdC
Fig. 4 : Schéma de câblage du Fin de Course

Communiquer avec le robot :

L’information de présence de pièce reçue, la carte de gestion ne retient que le front montant de ce signal pour mettre à jour le signal numérique de sortie. La carte de gestion du stock envoie la lettre « a » (16#97) au robot afin de palier à tout problème de perturbations parasites. Ainsi, le code hexadécimal de « a » aura moins de chance d’apparaître par du bruit qu’un simple état logique haut. Le transmetteur module en fréquence (434MHz) les états logiques. Ainsi, un état bas aura une fréquence de modulation f0 alors que l’état haut sera modulé à une fréquence f1 (cf. Fig.6). L’antenne a été dimensionnée de façon à ne pas avoir de retour d’onde qui pourrait dégrader l’émetteur. Le calcul de la longueur de l’antenne se porte sur un cas de moitié d’onde (cf. Fig.7).

Calcul f0 f1
Fig. 6 : Calcul des fréquences du signal modulé

Calcul antenne
Fig. 7 : Taille de l’antenne

Communiquer avec le stock :

A ce moment, le récepteur FM placé sur le robot reconnaît la fréquence d’émission de 434MHz et la décode. On mesure, sur la patte de sortie numérique, les états haut et bas qui ont été émis (cf. Fig.8). Nous apercevons, cependant un problème d’impulsions indésirables en début de réception (cf. Fig.9). Ce problème peut facilement se résoudre à l’aide d’un filtre analogique passe-bas composé d’une résistance et d’un condensateur (cf. Fig.10). Les signaux reçus pendant le fonctionnement réel du robot sont sur une grande période (environ 1 seconde), donc les hautes fréquences peuvent être atténuées sans porter atteinte aux fonctionnalités utilisées. On remarque qu’en moyenne, la période d’une impulsion intempestive est d’environ 12,5ms. On en déduit une fréquence de 80Hz. On peut alors trouver les valeurs de R et C afin de lisser ces impulsions (cf. Fig. 11).

TX RX oscillo
Fig. 8 : Signal émis et signal reçu

Probleme reception
Fig. 9 : Aperçu d’oscillations en début de réception
Filtre Passe-Bas
Fig.10 : Filtre passe-bas

Calcul RC
Fig.11 : Calcul des éléments du filtre

Se déplacer :

Les moteurs sont alimentés par une batterie externe de 15 volts et connectés sur le module moteur de la carte de gestion du robot. La carte envoie l’information aux moteurs du sens de rotation et de la vitesse souhaitée selon la situation du robot. En effet, la carte Arduino (via le Motor Shield) envoie une valeur analogique (PWM) qui gère l’intensité reçue par les moteurs.

Détecter la ligne :

Les capteurs de contraste sont composés d’une LED (lumière invisible à l’oeil nu) et d’un phototransistor. Selon la réflexion de la lumière provenant de leur LED, la valeur numérique en sortie des capteurs est plus ou moins élevée. Sur une surface claire, les phototransistors renvoient une valeur faible (entre 0 et 100) alors que la valeur augmente lorsque le contraste est plus sombre (aux alentours des 800). Connectés à la carte de gestion, le robot « sait » s’il tente de franchir la ligne ou s’il est sur la bonne voie. Les capteurs sont très proches de la surface à observer puisque leur portée est de 3mm. En outre, deux LEDs blanches ont été ajoutées (cf. Fig.12) afin d’éclairer la surface et réduire les erreurs de contraste dues à l’ombre provoquée par la faible distance des capteurs par rapport au sol. Le bâti du robot joue un grand rôle dans cette ombre puisque le but est d’isoler au maximum le système des capteurs de la lumière ambiante (cf. Fig.13).

Led Blanche
Fig.12 : Exemple de LED blanche

Systeme isole
Fig.13 : Isolation et éclairage interne

Détecter le stock :

Arrivé près du stock, le robot n’est pas forcément aligné pour récupérer la pièce selon la trajectoire qu’il a utilisé pour l’atteindre. Il faut donc mesurer la distance entre le robot et le stock en deux points (la gauche et la droite du bâti du robot). Plus les capteurs sont éloignés et plus précis sera le parallélisme entre le stock et le robot. Chacun de ces capteurs sont composés d’un émetteur et d’un récepteur. L’émetteur envoie une onde d’environ 40 kHz qui, réfléchie sur la surface à mesurer, est captée par le récepteur. Le temps du trajet de l’onde définit la distance (cf. Fig.14).

Calcul distance
Fig.14 : Calcul de distance

Récupérer la pièce :

Correctement aligné devant le stock, le robot attrape la pièce à l’aide de la pince. En effet, le servomoteur relié à l’un des doigts entraîne le second doigt à l’aide d’un engrenage situé à la base des doigts de la pince. Celle-ci est composée de caoutchouc sur les bords des doigts afin d’augmenter l’adhérence de la pince et ainsi maintenir la pièce en place. Ensuite, un capteur fin de course est également positionné sur le fond de la pince dans le but de connaître la présence de la pièce au sein de la pince.

Ce que le robot devrait faire

Initialement, les stocks en milieu et début de ligne sont vides. Le robot est installé sur sa position de départ (le stock de départ se trouvant sur sa droite), perpendiculairement à la ligne à suivre (cf. Fig.15). Au moment de la détection de la présence d’une pièce dans le stock en milieu de chaîne, le robot reçoit l’information et débute un déplacement en avant. Les capteurs de contraste passent alors sur la ligne noire (les deux à la fois, comme sur la Fig.16). Le robot entame alors une rotation sur la droite jusqu’à ce qu’un des capteurs ne détecte plus la ligne. C’est alors que la phase de suivi de ligne débute (cf. Fig.17).

Schema etape 1
Fig.15 : Position de départ

Schema etape 2
Fig.16 : Détection de la ligne

Schema etape 3
Fig.17 : Rotation

A chaque fois que le robot tente de franchir la ligne par inadvertance, il se repositionne correctement, de sorte qu’il se recentre sur la ligne (cf. Fig.18). Une bande noire, mise en perpendiculaire de la ligne à suivre est le signal d’approche du stock où sont entreposées les pièces à déplacer. En effet, le programme de suivi de ligne s’arrête une fois la bande détectée par les deux phototransistors à la fois. Le robot s’arrête dans sa position (cf. Fig.19).

Schema etape 4
Fig.18 : Suivi de ligne

Schema etape 5
Fig.19 : Détection de la bande

A l’aide de ses capteurs à ultrason, le robot mesure la distance qu’il a de chacun de ses côtés par rapport au stock. Si l’une des valeurs de distance est différente de l’autre, le robot pivote de sorte que les valeurs des deux capteurs s’égalisent (cf. Fig.22). Il entame ensuite un léger mouvement en avant jusqu’à atteindre une valeur nulle sur ses capteurs de distance. Pendant ce même temps, la pince s’ouvre à son maximum afin d’avoir la pièce entre ses doigts une fois arrivé contre le stock (cf. Fig.21). Lorsque le robot est contre le stock, la pièce est complètement à l’intérieur de la pince, le fin de course placé au fond de la pince est déclenché. Ainsi, le robot referme les doigts afin de maintenir la pièce (cf. Fig.22).

Schema etape 6
Fig.20 : Alignement

Schema etape 7
Fig.21 : Avance du robot et ouverture de la pince

Schema etape 8
Fig.22 : Fermeture de la pince

Il entame ensuite un déplacement arrière jusqu’à ce qu’il ne détecte plus la bande noire posée sur la ligne à suivre (cf. Fig.23). A ce stade, le robot entame une rotation sur 180 degrés afin de se repositionner sur la ligne a suivre et le programme de suivi de ligne débute (cf. Fig.26). Le robot répète les mêmes mouvements que précédemment, jusqu’à arriver au stock de dépose de la pièce (cf. Fig.25).

Schema etape 9
Fig.23 : Marche arrière

Schema etape 10
Fig.24 : Demi-tour

Schema etape 11
Fig.25 : Répétition des étapes précédentes

Arrivé, il ouvre la pince, la pièce tombe et atterrit directement dans un petit logement prévu à cet effet. Comme pour le stock précédent, le robot recule, ne détecte plus la bande noire et entame un demi-tour sur lui-même. C’est la fin du cycle pour le robot : il doit recevoir une nouvelle information de présence pièce avant de chercher la suivante (cf. Fig.26).

Schema etape 12
Fig.26 : Position d’attente finale

Ce que le robot fait réellement

En position de départ, le robot est en attente de l’information d’une présence pièce. On appuie alors sur le capteur fin de course pour envoyer la trame correspondante au robot. Ce dernier comprend l’information et s’avance jusqu’à la ligne. Il entame alors une rotation de 90 degrés vers la droite sur lui-même puis suit la ligne jusqu’à la bande noire devant le stock. Il est ensuite capable de faire marche arrière jusqu’à ne plus capter la bande et à faire un demi-tour pour se diriger vers le stock en début de chaîne. De même, une fois arrivé, il entame une marche arrière et un demi-tour, pour enfin s’arrêter et attendre une seconde information de présence pièce afin d’entamer un second cycle.

Conclusion

Bien que nous ne soyons pas arrivé au terme des objectifs fixés, nous en avons appris énormément aussi bien sur le plan organisationnel que sur le plan technique. En effet, le projet nous a apporté une grande expérience sur le métier de concepteur de nouveaux systèmes. Nous ne souhaitions pas simplement appliquer les diverses connaissances acquises pendant les deux années en GEII, mais en obtenir de nouvelles. Cet objectif est rempli puisque nous savons désormais programmer une carte Arduino et utiliser les capteurs mis en place. En effet, de nos erreurs nous avons su tirer les leçons dans le but de les comprendre et de ne plus les commettre.

Perspectives

Ce projet, une fois achevé, pourrait par la suite être dupliqué et utilisé sur les différentes stations Festo afin de rapporter les pièces en début de chaîne. Ainsi, la chaîne serait entièrement autonome et pourrait fonctionner sans arrêt (sauf en cas de défauts). Par ailleurs, le coût de production de ce système est dérisoire, ce qui le rend particulièrement abordable quelle que soit l’organisme souhaitant se le procurer.


Bras Robotisé Cartésien

Abstract :

Nous sommes deux étudiants en 2e année de DUT génie électrique et BrasBleuinformatique industrielle à Mulhouse, Alexis ROSENKRANZ et Anthony WELTER.  Au début de la deuxième année, nous avions à choisir un projet à réaliser durant celle-ci. Après quelque temps de réflexion, nous avons choisi de réaliser un bras robotisé, projet que notre professeur accepta.

L’idée de réaliser un bras robotisé est pour nous un rêve d’enfant qui se concrétise…

Robot_enfant

 

Présentation du Sujet :

Piloter directement les moteurs n’a pas été notre premier but dans ce projet. Nous avions surtout l’envie de pouvoir piloter ce bras robotisé à l’aide de coordonnées cartésiennes, c’est à dire selon des axes que l’on nommera X, Y et Z.

Des calculs seront donc nécessaires dans le programme afin d’affecter les angles des moteurs de chaque axe à leur position pour que l’outil du robot soit à la position demandée dans le repère cartésien.

Coord_Cart

Imaginez que l’on veuille tracer une ligne, il sera donc nécessaire de calculer une multitude de points très proches puis d’affecter les moteurs à l’angle calculé pour chacun des points.

Il faut donc bien comprendre que pour réaliser un mouvement linéaire avec un bras robotisé, tous les axes devront bouger en même temps.

 

 

Bras_rotation

Si on veut rajouter une pince au bout d’un bras robotisé 3 axes, la pince restera fixe et l’on ne pourra pas choisir l’angle qu’elle aura par rapport au sol. C’est pour ces raisons que nous avons décidé de rajouter deux autres axes. L’un, pour que la pince soit toujours perpendiculaire par rapport au sol quelque soit l’inclinaison du bras.  L’autre axe, pour que la pince puisse réaliser une rotation sur elle-même, c’est-à-dire pour qu’on puisse attraper un objet face à elle-même et à 90 degrés.

Maintenant vous comprenez pourquoi notre bras robotisé est composé de 5 axes alors que l’on précise que uniquement 4 axes sont réellement pilotables.

 

Problématique :

La problématique qui se pose est donc :

ComProblématiquement pouvoir gérer en données cartésiennes un bras robotisé 4 axes ?

 

Cahier des Charges :

– Réaliser un bras robotisé 5 axes dont 4 réellement pilotablesCahier des charges

– Celui-ci devra pouvoir être pilotable dans un repère cartésien avec des déplacements linéaires

– La partie commande sera réalisée sur une carte type Arduino

– Le robot devrait pouvoir évoluer dans une demie sphère de 300 mm de rayon et prendre en compte les zones interdites

– La précision au bout du bras devrait être au moins de 4 mm

– Les coordonnées de position du robot devront pouvoir être entrées à l’aide d’un clavier

– Le robot devrait également être pilotable à l’aide d’une télécommande comportant 2 joysticks selon deux modes : angulaire ou linéaire.

– La position réelle du robot ainsi que les coordonnées tapées au clavier seront affichées sur un écran LCD.

– Les déplacements devront se faire en suivant une courbe d’accélération et de décélération.

– Le robot devra pouvoir se déplacer avec une charge d’au moins 200g dans sa pince.

– Le robot devrait comporter un bouton d’arrêt d’urgence de type coup de point.

 

Étude :

Nous avons commencé par vérifier si notre projet était réalisable à notre échelle. Pour ceci, nous devions réaliser plusieurs études notamment la manière à affecter la valeur à tous les angles en fonction des coordonnées cartésiennes. Nous avons principalement utilisé le théorème de Pythagore et le rapport entre le cosinus, les angles et l’hypotéCalculnuse afin de réaliser la conversion entre la position et les angles.

Exemple : pour calculer l’angle A (celui de la rotation de la tourelle), on utilise les coordonnées X et Y afin de calculer l’hypoténuse. Dans ce cas, l’hypoténuse correspond à la distance entre le bout de la pince et la base du robot. A partir de cet hypoténuse, on réalise le calcul suivant : cos-1 (X/hypoténuse). On obtient l’angle A.

C’est le même principe pour trouver les angles B (épaule du robot) et C (coude du robot). Il suffit de calculer la deuxième hypoténuse qui prend cette fois ci l’axe Z en compte.  Avec cette hypoténuse 2 et les valeurs XYZ on peut retrouver les angles B et C. À l’aide des angles B et C, on peut retrouver l’ angle D afin que la pince soit toujours perpendiculaire au sol. L’angle E est la rotation de la pince sur elle-même et est égal à l’angle A, afin que la pince soit toujours face à nous quelque soit la rotation bras.

 

Une fois que nous savions comment trouver chaque angle en fonction des coordonnées cartésiennes, il fallait que l’on choisisse correctement tous les matériaux et le matériel que nous allions utiliser afin de réaliser le bras.

Pour la partie commande, nous voulions utiliser un microcontrôleur de la marque Arduino pour plusieurs raisons. La première étant le budget. Un Arduino en moyenne coûte 30 €. De plus, il possède une puissance de calcul suffisante ainsi qu’un grand nombre d’entrées/sorties. Nous avons choisi l’Arduino mega car :

– Il possède 54 entrées-sortiesArduinomega

– 16 entrées analogiques

– Un processeur 8 bits

– Une fréquence d’horloge de 16 MHz

– Alimenter en 12 volts, elle génère un 5 V et un 3 volts à l’aide de son régulateur interne

DriverPour la partie puissance, nous avons choisi d’utiliser des drivers de moteur pas à pas. On envoie dans ces drivers un signal carré ainsi qu’une entrée booléenne pour le sens. C’est-à-dire qu’à chaque fois que l’on envoie un front montant sur l’entrée du driver, il réalise un pas sur le moteur pas à pas dans le sens choisi par l’entrée booléenne.

 

Pour la partie commande, nous avons choisi d’utiliser un clavier, une Claviermatrice 4×4 pour rentrer les valeurs cartésiennes et de petits joysticks afin de piloter manuellement les coordonnées cartésiennes.

 

 

LCD

Afin de visualiser les coordonnées, nous avons choisi d’utiliser un écran LCD à 2 x 16 caractères qui nous permet d’afficher les valeurs XYZ en temps réel ainsi que les valeurs tapées au clavier lorsqu’on l’utilise.

moteurpap

 

Pour les actionneurs, nous avons choisi d’utiliser des moteurs pas à pas réductés. Avec des moteurs pas à pas réductés, on peut gérer facilement la vitesse ainsi qu’une position. On connaît la valeur de l’angle d’un pas. Le réducteur est nécessaire afin d’avoir assez de couple pour faire bouger chaque axe du robot.  Nos moteurs ont un couple de 30 kg/cm c’est-à-dire qu’au bout de 40 cm le moteur peut soulever 750 g. L’idéal aurait été des servomoteurs avec retour de la position mais ceux-ci n’étaient malheureusement pas dans notre budget.

20160128_065512Possédant personnellement une imprimante 3D, on choisira d’imprimer la plus grande partie des pièces nécessaires.

 

 

 

 

 

Tout d’abord, l’ensemble du robot à été modélisé en 3D sur SolidWORKS afin de vérifier le design et le fait que rien n’entre en collision.

Plan_3D_BrastenduPlan_3D_Pince

Plan_TransparentG

 

 

 

Plan_3D_Bras

 

Les pièces à imprimer ont été converties en format STL depuis cette modalisation.

 

 

 

Pour les pièces que nous avons fait usiner, on a réalisé une mise en plan de ces pièces toujours sous SolidWORKS.

Plan_2D                                                                                        Plan_2D2

Schéma de câblage simplifié :

 

 Schema cablage robot

Réalisation :

Dans les premières heures que nous avons consacrées au projet, nous avons réalisé plusieurs parties de programme, notamment le programme appelé calcul afin de réaliser des tests qui nous ont permis de vérifier la faisabilité du projet. Il faut savoir que tout le projet se base sur la conversion entre les données cartésiennes qui sont en mm et les angles de chaque moteur qui sont en radian. Par conséquent, sans ce programme calcul le robot ne fonctionnerait pas.

Image2

Bien sûr, le programme calcul n’est pas le seul programme que l’on utilise pour le fonctionnement du robot. Nous avons par la suite programmé plusieurs autres parties que nous avons bien sûr testé, comme le programme rampe qui permet quand nous sommes en mode clavier d’accélérer progressivement la vitesse du robot sur la moitié de la distance à parcourir et de le décélérer sur la deuxième moitié. Cela permet au bras d’atteindre une vitesse maximale lorsqu’il réalise de grandes distances et de rester à une vitesse faible pour des courtes distances. Nous avons continué à créer et tester des bouts de programmes notamment pour décoder la matrice 4 x 4 qui nous sert de clavier, ainsi que le programme clavier en lui-même avec un protocole : Ecrire la coordonnée puis ensuite appuyer sur moins. Exemple pour avoir la coordonnées – 200 il faut taper 2 puis 0 plus 0 puis – et valider. Et beaucoup d’autres programmes dans ce type.

Nous avons passé beaucoup d’heures à réfléchir pour les mouvements du robot ainsi que les programmes afin de trouver toutes les erreurs potentielles avant qu’elles se produisent. Une fois tous les programmes écrits, nous avons assemblé dans un programme principal le Main.

 

Pour la mécanique, nous avons réalisé tous les plans de chaque pièce sur Solidworks : chaque pièce à été réfléchi pour :

– Limiter les efforts2016-06-11 17.28.01

– L’ergonomie du bras

– La précision pour qu’elles correspondent aux angles calculés

 

On peut voir ici l’axe creux permettant le passage des fils :

 

2016-06-11 17.27.47Notre imprimante est une petite imprimante d’entrée de gamme, gérée par un Arduino. Elle fonctionne à l’aide de moteurs pas à pas et courroies. Elle procède un volume d’impression de 200*200*200 ce qui fait que certaines grandes pièces ont du être imprimées en deux fois.

 

Il faut compter une vingtaine d’heures pour imprimer un bras comme celui-ci.20160521_00352520160521_003501

 

 

 

Au fur et à mesure des tests avec un moteur puis deux, puis un moteur avec un bout de bras puis avec un switch de fin de course, le câblage devenait compliqué. Nous avons donc décidé de tout décâbler et de faire un câblage définitif sur une planche pour que ça soit clair et qu’il n’y ait pas de faux contact. L’idéal aurait ici été de réaliser un circuit imprimé supportant les drivers, et comprenant des résistances de tirages afin de limiter les problèmes des parasites.

20160612_15332020160612_163705

2016-06-11 17.31.18

Lors de la réalisation et des tests, nous avons rencontré plusieurs
problèmes notamment les moteurs pas à pas non reductés qui servent à l’angle D et E chauffaient beaucoup. Par conséquent, on ne pouvait pas les englober dans une pièce plastique. Ces moteurs sont donc fixés sur une plaque en aluminium.

 

Vu que nous utilisons des moteurs pas à pas réductés, l’angle qui correspond à un pas est très faible. Par conséquent, il faut faire beaucoup de pas pour réaliser un angle en sortie de réducteur. Le problème étant que même en envoyant une impulsion à chaque tour de cycle avec l’Arduino mega, nous ne pouvions pas utiliser les moteurs à leurs vitesses maximum. Nous avons donc décidé de changer d’Arduino et de prendre un due. C’est un Arduino qui remplit les mêmes caractéristiques que le Mega c’est-à-dire 54 entrées-sorties, mais il fonctionne en 3,3 volts au lieu des 5 volts du méga. Il possède un processeur 32 bits au lieu des 8 bits. C’est à dire qu’il va falloir beaucoup moins de temps  pour réaliser des calculs. Et enfin il est cadencé à 84 MHz au lieu des 16 MHZ du mega. Quelques temps après, nous nous sommes rendus compte que c’était la bibliothèque gérant l’écran LCD qui ralentissait beaucoup le programme. Nous avons donc limité l’affichage sur l’écran tous les 100 tours de cycles. Aujourd’hui avec l’Arduino due, on est capable d’aller plus vite que la vitesse des moteurs.

Les drivers pas à pas eux aussi chauffent beaucoup, ils délivrent le courant nécessaire au moteur seulement quand ils sont froids : par conséquent, on a installé un ventilateur pour faire circuler l’air. Une fois la maquette réalisée, le programme installé dans l’Arduino, on a pu réaliser des tests concrets avec un programme fini :  nous nous sommes rendus compte que les moteurs pas à pas saccadaient un peu, par conséquent nous avons passé les drivers en commande demi pas et le bras robotisé se comporte mieux depuis.

2016-06-11 17.40.12Par la suite, nous avons géré les temporisations et les vitesses afin d’avoir des mouvements fluides avec différentes positions au moteur pour un certains nombres de points. Nous avons aussi constaté des parasites au niveau de la télécommande constitué du joystick, c’est-à-dire que de temps en temps le robot se déplace légèrement, alors que nous n’avons pas touché au joystick. On pourrait régler la sensibilité des joysticks, mais dans ce cas on aurait plus la possibilité de le déplacer lentement quand on déplace à peine le joystick.

2016-06-11 17.42.00

 

 

L’utilisation des moteurs pas à pas nous oblige à utiliser des fins de courses sur tous les axes afin de fixer l’angle à une certaine valeurs lors de la mise sous tension du robot. Par exemple, à la mise sous tension de l’Arduino, on ne sait pas dans quelle position se trouve le moteur pas à pas. On lancera donc une séquence de calibration lors de la mise sous tension.

 

 

Nous avons rempli le cahier des charges. Nous pouvons déplacer un bras robotisé avec trois possibilités :

 

– A l’aide du clavier, on peut rentrer les valeurs XYZ et même la valeur de l’angle E, 2016-06-11 17.31.33si on veut que la pince se retrouve perpendiculaire à nous. Une fois que l’on appuie sur valider, le robot se dirige vers ces valeurs en ligne droite avec rampe d’accélération et de décélération.

Vidéo Mode cartésien clavier :

 

 

– À l’aide de la télécommande, chaque joystick est composé de deux axes, c’est-à-dire que l’on peut avec un joystick augmenter ou diminuer X et idem pour Y. Avec l’autre joystick, on fait de même avec les paramètres Z et E. Plus on incline le joystick, plus la valeur s’incrémente ou se décrémente rapidement, c’est-à-dire le bras ira plus vite. Si l’on incrémente seulement X, le bras réalisera une ligne droite sur X, sans changer la valeur Y et Z.

Vidéo Mode cartésien Télécommande :

 

 

– Avec la même télécommande, on peut en basculant un switch sur le premier joystick gérer l’angle à la rotation de la tourelle ainsi que l’angle B. Et avec l’autre joystick, on gère l’angle C ainsi que l’angle E. C’est comme sur le mode cartésien, plus on incline le joystick plus la décrémentation ou l’incrémentation sera rapide.

Vidéo Mode angulaire :

Si l’on demande au bras d’aller à une coordonnée impossible pour lui, il affichera erreur sur l’écran et ne bougera pas. Exemple, si on lui demande un Z négatif donc sous le sol, il n’essayera pas d’y aller.

Vidéo Erreur :

Afin de connaître la position du bras et donc la position de chaque angle après la mise sous tension, on réalise une séquence de calibration. À la mise sous tension de l’Arduino, le premier programme que l’on réalise est la calibration. Il demande à tous les moteurs de tourner dans le même sens jusqu’au fin de course. A partir de là, il s’arrête et dans les valeurs du programme, on affecte la position actuelle du robot. De là, on connaît la position du bras. Ensuite le programme calibration se termine sur l’envoi du bras robotisé sur une position « home ».

Vidéo Calibration :

L’outil de notre robot est une pince.

Vidéo montrant le fonctionnement de la pince :

Gestion de Projet

Image3

Nous avons pris du retard sur la partie mécanique du robot, et nous avons perdu du temps à régler des problèmes de parasite sur le signal envoyé aux drivers pas à pas mais malgré cela le projet a été fini dans les temps.

 

Perspectives

14473-4001971Le bras robotisé est composé de 4 axes complètement automatisés et nous lui avons rajouté un cinquième axe qui correspond à la rotation du poignet sur un bras humain. Nous utilisons uniquement cet axe afin que la pince soit toujours perpendiculaire au sol. Nous pouvons l’utiliser pour donner un angle à la pince par rapport au sol mais dans ce cas-là, les calculs des angles deviendraient beaucoup plus lourds à réaliser car cela voudrait dire qu’il y aurait plusieurs possibilités d’angles pour la même position. C’est pour cette raison que nous gardons la pince perpendiculaire au sol. Il y a donc une évolution à ce niveau-là pour rendre le robot en 5 axes. Il suffirait de réaliser les calculs nécessaires. Dans cette optique, nous pourrions même le rendre mobile sur 6 axes afin de donner à l’outil une position mais également un angle dans l’espace.

 

Aujourd’hui le bras robotisé est pilotable de deux façons. activar-wifi-telefono-celular-ventjas-desventajasL’une avec le clavier en rentrant des coordonnées cartésiennes sur X,Y et Z et l’autre, avec la télécommande constituée de deux joysticks pour faire varier directement les coordonnées X,Y et Z. Il y aurait une évolution au niveau de la manière de piloter le robot car on pourrait très bien imaginer pouvoir le piloter à l’aide d’une interface web ou d’autres moyens de communication sans fil.

 

Bilan

Bilan

 

– Réaliser un bras robotisé 5 axes dont 4 réellement pilotables

canstock15025439 Le robot comporte ses 5 axes dont 4 pilotables

– Celui-ci devra pouvoir être pilotable dans un repère cartésien avec des déplacements linéaires

canstock15025439

– La partie commande sera réalisée sur une carte type Arduino

canstock15025439

– Le robot devrait pouvoir évoluer dans une demi sphère de 300 mm de rayon et prendre en compte les zones interdites

canstock15025439Le robot peut se déplacer dans une zone de 400mm autour de sa base et prend en compte les zones interdites

– La précision au bout du bras devrait être au moins de 4 mm

Afficher l'image d'origine Le jeu dans les réducteurs des moteurs pas à pas ne nous permet pas d’atteindre cette précision quelque soit la position du robot dans l’espace.

– Les coordonnées de positions du robot devraient être entrées à l’aide d’un clavier

canstock15025439

– Le robot devrait également être pilotable à l’aide d’une télécommande comportant 2 joysticks selon deux modes : angulaire ou linéaire.

canstock15025439

– La position réelle du robot ainsi que les coordonnées tapées au clavier seront affichées sur un écran LCD.

canstock15025439

– Les déplacements devront se faire en suivant une rampe d’accélération et de décélération.

canstock15025439

– Le robot devrait pouvoir se déplacer avec une charge de 200g max dans sa pince.

canstock15025439Le robot peut soulever environ 500g

– Le robot devrait comporter un bouton d’arrêt d’urgence de type coup de point.

canstock15025439

 

Conclusion

20160612_163604Voilà un petit extrait de notre projet, qui vous montre notre implication. On pourrait l’expliquer pendant des heures mais ce n’était pas le but, par conséquence on s’est contenté de vous expliquer les parties les plus intéressantes.

Le projet a été très intéressant, il nous a permis d’acquérir et de mettre en pratique beaucoup de connaissances. Aujourd’hui nous pouvons être fiers de notre réalisation car le bras robotisé fonctionne correctement. Il a été un projet complexe qui a demandé beaucoup d’heures de travail.

 


Memory

Jeu

Le projet Jeu Memory a pour but de créer un jeu de carte Memory sur ordinateur, qui devra être codé en language C grâce à l’outil Codeblocks , ainsi que l’utilisation de la bibliothèque graphique SDL2. 

Sans titre - 25

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Vélo Magnétique

 

logo-iut

GEII

 

Projet: Vélo magnétique

Véloseul

BOULBAIR Badr 

PIVERT Anthony

 

Sommaire:



Présentation du projet

Tous les étudiants du GEII, en première année sont confronté à un challenge au cours de leurs deuxième semestre. Ils sont tenus de choisir un projet parmi quatorze sujets présentés, dans notre cas il s’agit du Vélo magnétique. Nous devons réaliser ce projet dans le cadre du module « Études & Réalisations », dont la notation comprend plusieurs facteurs, bien entendu la réalisation du projet, mais également la communication au sein du groupe, l’implication des différents membres, et la conduite du projet.

Les Intervenants du Projet Vélo Magnétique est Anthony PIVERT et Badr BOULBAIR.

Tout le monde (ou presque) aime faire du vélo, cela permet de s’entretenir, se déplacer écologiquement, ou tout simplement de se divertir au cours d’une balade. Dans tous les cas nous fournissons un effort physique, et donc de l’énergie.  Mais il est difficile de quantifier, et même de pouvoir réutiliser cette énergie avec un vélo ordinaire.  C’est pourquoi nous avons fait un vélo capable de vous montrer l’énergie que vous produisez en temps réel, et même d’utiliser cette énergie afin de : Charger son smartphone/allumer DES lampes/ et même utiliser des objets tel qu’une perceuse. Dans la seconde partie du projet nous avons fait en sorte que plus la personne qui pédale essayera d’aller vite plus la contrainte au niveau du pédalier sera grande (principe du vélo elliptique), par le principe du frein magnétique, tout en gardant un vélo utilisable par un large intervalle de personnes.



Cahier des charges

mindmap

 

 A) Diagramme Bête à corne:

La bête à cornes est un outil de représentation de questions fondamentales. (A qui rend il service, sur quoi agit-il, dans quel but)

  B) Diagramme Pieuvre

Le diagramme pieuvre regroupe les fonctions principales ainsi que les principales contraintes du projet. Dans notre cas nous avons un diagramme qui peux être divisé en deux parties.

Diagramme globale:

 

DIAGRAMME2.0

FP1 Générer de l’énergie électrique en fonction de l’énergie mécanique produite
FP2 Contrainte de pédalage du au frein magnétique
FC1 Le budget de ce projet est de 200€
FC2 Doit se fondre dans le décor
FC3 Utilisation de matériaux approprié
FC4 Garantir la sécurité de l’utilisateur
FC5 Accessible par un large publique

 

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Onduleur

IUTGEII

 

 

 

 

Projet Maquette Énergie :

Onduleur

hjaja

 

GEII 1A 2015-2016 MULHOUSE

 


Sommaire :


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Système Embarqué Mont Blanc

RESUME 

     Ce projet a pour objectif la conception et la fabrication d’un module autonome ayant la capacité de prendre certaines mesures physiques .(température, pression, humidité et position GPS). Ce système devra stocker ces données pour les transférer par la suite à un ordinateur.

Il sera utilisé dans de condition extrêmes puisque son but sera d’être utilisé lors d’une ascension du Mont Blanc.

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NAO show lumineux



Résumé

 L’objectif du projet est de faire danser dans la salle B19 un robot NAO via le logiciel chorégraphe 2.1.3 et d’utiliser un serveur DMX afin que Nao donne les ordres aux projecteurs en synchronisation avec la musique selectionnée au préalable.

projetnao

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ROBOTS AQUATIQUES


Sommaire

 

Introduction

Présentation du sujet

Cahier des Charges

Budget détaillé

Développement

Gestion de projet

Manuel Technique

Bilan

Bibliographie

Remerciements

 


Introduction

 

Etudiants de première année en département GEII à l’I.U.T de Mulhouse, nous avons eu la chance de pouvoir choisir entre différents sujets de projets proposés par les enseignants. Une fois les groupes réalisés, nous pouvions commencer à travailler sur un projet avec une grande liberté tout en aillant accès à l’aide des enseignants si besoin. Pendant 4 semaines, le but était à la fois de gérer la conduite du projet, l’étude et la réalisation de celui-ci.

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Présentation du Sujet

 

Nous avons lancé le projet par une visite à l’école Freinet de Mulhouse. L’objectif était de faire découvrir aux enfants la robotique. Les enfants étaient prévenus de notre visite et avaient pour mission de nous dessiner le robot de leur rêve sur le thème de notre projet : « Robot Aquatique ». Nous sommes donc venus récupérer les dessins afin de nous donner une idée des robots que nous allions devoir réaliser.

Ce que nous avons retenu :

  • Faire un robot « observateur » capable de se déplacer de façon autonome et de filmer les environs.
  • Faire 2 robots « combattants » capables de tirer de l’eau l’un sur l’autre et créer un jeu autour de cela. Ces robots sont quant à eux commandés par des manettes, afin de laisser les enfants jouer avec.

Nous avons aussi pu leur faire construire des robots Lego, ainsi que leur montrer ce qu’était dans les grandes lignes la programmation sur ordinateur.

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Cahier des Charges

 

Cadre du projet :

 

Contexte :

  • Collaboration avec les enfants de l’école Freinet afin de construire des robots qui répondent dans la mesure du possible aux attentes des élèves.
  • Des recherches ont été effectuées pour le choix des composants et sur la manière de construire les robots. Des tests de flottabilités ont également été effectués sur la coque confectionnée par les membres du groupe.

Acteurs :

  • Les enfants dans la recherche d’idées
  • Notre groupe de projet, soit : SEDIRI Aladin, FOUCAULT Antoine, LAVALLEE Arthur, DEVERCHIN Arnaud, DECKER-WURTZ Alexis, BERTRAND Christopher et GAECHTER Hugo dans les changements à apporter aux idées pour les rendre réalisables et les réaliser
  • Mr HUEBER et CHOISY en tant que profs référents

Besoins :

  • Connaissances techniques à acquérir dans la construction physique et la programmation des robots
  • Construire des robots fonctionnels tout en répondant aux attentes des enfants
  • Respecter les contraintes de sécurité, et celles imposées de coûts et de délais

But :

  • Ce projet à pour but de promouvoir le département GEII aux journées portes ouvertes, ainsi que de sensibiliser les enfants de l’école à la robotique. Il est important de montré que la robotique est une discipline qui nous intéresse et nous intrigue, c’est pourquoi ce projet est très apprécié car il nous permet de mettre en pratique tout ce qu’on connait de ce domaine, d’apprendre de nouvelles choses, tout en renvoyant pour le GEII l’image d’être un département qui innove dans ses méthodes d’apprentissage.
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Contraintes :

 

Budget :

200e imposés, extensible si besoin en appelant l’aide d’autres groupes qui n’ont pas besoin de tout utiliser

Délais :

  • Première date butoir à la JPO (1 robot fonctionnel en partie au moins nécessaire)
  • Date à laquelle les enfants viennent, où tous les robots doivent être fonctionnels, testés et approuvés (date en attente)
  • Date de fin de projet à laquelle tout doit être fini et présentable (26 Juin)

Sécurité :

Celle des robots et des enfants, s’assurer de l’étanchéité des robots et empêcher des fuites de courant dans l’eau.

Les normes officielles de sécurité des enfants sont à la charge de l’école.

Aucune norme officielle ne nous concernent dans la construction de nos robots, on ne trouve que des normes concernant des robots industriels ce qui n’est pas notre cas.

Taille du groupe :

Nous sommes 7 à travailler ensembles sur le même projet, ce qui exige une organisation et répartition des tâches irréprochables pour ne pas rendre certains travaux infructueux. On se sert donc de Google Drive pour avoir un tableau des tâches que chacun doit faire et pour quand. Chacun peut écrire sur ce fichier pour rendre compte de l’avancement de ses travaux et ainsi éviter des mésententes au sein du groupe.

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Objectifs du projet :

 

Faire découvrir aux enfants les possibilités mais aussi les limites de la robotique, tout en rendant le projet fun à découvrir à travers le contrôle des robots et d’un jeu.

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Ressources matérielles :

 

  • Coque (Polyester)
  • Hélices
  • Gouvernail
  • Moteurs
  • Cartes Arduino + Manette ou smartphone (Interface H/M)
  • Piscine

 

Ressources Humaines :

 

  • Membres de notre groupe
  • Les enfants (clients)
  • Profs référents (Mr HUEBER et CHOISY)
  • Autres groupes de projet pour bénéficier d’extensions de budget
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Graphiques :

  • Bête à cornes :

Bete a corne

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  • Pieuvres :

Générale :

Pieuvre GénéraleTableau Pieuvre générale

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Robot observateur :

Robot observateur Pieuvre

Tableau Pieuvre Robot obs

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Robots combattants :

Pieuvre robots combattants

Tableau pieuvre combattants

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GANTT :

Prévisionnel :

GANTT Prévisionnel

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Réel :

GANTT Réel

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Budget détaillé

 

Tableau budget

Liens :
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Budget alloué : 200 €

Dépenses : 261,49 €

 

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Développement

 

Alimentation

 

Nous avons 2 moteurs sur le robot observateur :

  • Un pour avancer/reculer (Moteur courant continu) et le second pour tourner (Servomoteur)

Et 3 moteurs sur les robots combattants :

  • Un pour avancer/reculer (Moteur courant continu) et le second pour tourner (Servomoteur) et la pompe

 

Le problème rencontré dans les 2 cas était qu’une seule batterie ne suffisait pas, car lorsqu’on fait tourner tout les moteurs d’un bateau, la chute de tension provoquée était trop importante et faisait planter l’arduino.

 

Notre solution a été de mettre 2 batteries sur les bateaux :

  • Une de 9V pour alimenter l’arduino, arduino qui servira ensuite à alimenter le servomoteur
  • Une de 12V pour les autres moteurs (MCC pour l’observateur, MCC et pompe pour les combattants)

 

Alimentation

 

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Manette

 

Nous voulions au départ récupérer une manette déjà existante, type voiture commandée, afin de récupérer le récepteur, le mettre sur notre bateau plutôt que sur la voiture et réutiliser ainsi un fonctionnement déjà créer et simplement l’adapter à notre besoin.

Seulement, les manettes récupérées ne marchaient pas bien, beaucoup de composants étaient manquants, nous avons rencontré énormément de problème en voulant opter pour cette solution et ils auraient étés trop longs à résoudre. De plus, nous n’aurions en rien créer la communication, et le but de ce projet n’est pas de récupérer mais de créer.

 

Finalement, nous avons donc rajouter un shield USB sur l’arduino et un donggle bluetooth associé à une manette de PS3, ce qui nous a fait programmer : Programmation Commande Bateau

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Donggle

 

Nous pensions avoir un problème puisque le donggle bluetooth utilisé ne fonctionnait pas, mais c’était finalement simplement un composant dessoudé, nous l’avons donc simplement ressoudé.

 

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Servomoteur

 

Nous voulions récupérer pour les 3 bateaux 3x les mêmes servomoteurs récupérables à l’I.U.T, mais pour les robots combattants nous avons rencontré un problème de conflit avec la manette. En effet, soit le programme du servomoteur prenait de le dessus et fonctionnait à l’instar de celui de la manette, soit l’inverse, le programme de la manette fonctionne mais pas celui du servomoteur.

On a finalement du en prendre 2 nouveaux pour les robots combattants afin de régler ce problème.

 

Cela a entraîné un nouveau problème : Comment programmer ces nouveaux servomoteurs, et où trouver les drivers, étant donné qu’ils ne sont pas faits pour être programmés via arduino.

(Rappel : Programmation Commande Bateau)

 

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Pompes

 

Nous avons d’abord créer une pompe avec un petit moteur et des tubes, mais cela ne fonctionnait pas à 100% car nous avions un problème d’amorçage/réamorçage, nous étions obligés d’aspirer l’air bloqué dans la pompe afin de la lancer, et si l’angle de tir devenait trop important le même problème arrivait. Il était donc inenvisageable d’interrompre systématiquement le fonctionnement des robots.

Notre solution fut d’acheter de nouvelles pompes. En ce qui concerne le programme pour l’activer, nous avons trouvé un schéma électrique pour gérer un moteur à courant continu avec une pin de l’arduino

Cela comprenait une diode anti retour, 2 résistances et un transistor npn.

MCC schéma

Ça ne fonctionnait pas.

On a donc essayé de rajouter un transistor npn supplémentaire qui piloterait le précédent, mais ça ne résolvait pas le problème.

La solution fut finalement de remplacer le 1er transistor npn par un relais 12V qui est lui-même piloté par un transistor npn.

schéma pompes

 

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Caméra

 

Nous avions au départ un problème de batterie qui nous a même fait envisager d’enlever la caméra : en effet, la caméra s’éteignait au bout de quelques petites minutes. Finalement, nous avons changé de caméra et nous la rechargeons grâce à une batterie nomade en cas de besoin.

Nous avions aussi rencontré un autre problème qui empêchait cette nouvelle caméra de fonctionner, problème résolu par une mise à jour du firmware.

 

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Gestion de projet

 

Etant donné notre effectif ( 7 personnes ) nous nous devions d’être rigoureux dans la gestion et l’administration des tâches. Nous avons pour cela créer un dossier Google Drive partagé entre nous, sur lequel nous nous sommes organiser pour être sur que tout le monde avance ensemble sur le projet, éviter que trop ou trop peu de personnes travaillent sur la même chose, et garder le fil quant à la direction que nous voulions donner au projet.

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Manuel Technique

 

Pour reprendre notre projet, il faudra se référer au tableau budget afin d’identifier tout ce qui se trouve sur le bateau, et continuer de programmer différentes fonctions sur l’arduino en démarrant grâce à ce tutoriel qui explique les bases.

Ne pas oublier de bien regarder les caractéristiques des batteries pour savoir comment les rechargées.

Les robots étant faits pour des enfants, leur utilisation est très facile. Pour les robots combattants, il suffit de le brancher comme ceci la batterie et le moteur sur l’arduino :

Branchement moteur batterie sur arduino

Puis de contrôler les bateaux à l’aide des manettes.

Le robot observateur est autonome, il suffit donc de le poser dans l’eau et de lancer le moteur à l’aide du branchement vu précédemment.

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Bilan

 

Ces 4 semaines de projet nous ont appris à étudier pour directement mettre en application les notions vues, ce qui permet de mieux les acquérir et de pouvoir associé la théorie à la pratique.

Dans notre groupe de 7, nous avons aussi beaucoup travaillé afin de bien se répartir les tâches, de bien avancer ensemble et de profiter de notre effectif pour aller plus vite et plus loin dans le projet, pour éviter que cela se transforme en handicap et nous ralentisse.

Nous nous devions aussi d’aboutir à des résultats puisque nous nous sommes engagés auprès des enfants à leur fournir des robots qui fonctionnent et avec lesquels ils pourraient jouer, nous ne pouvions donc pas les décevoir.

Dans l’ensemble, nous avons rencontrés un bon nombre de problèmes de réalisations, étant donné que nous avions beaucoup de directions dans lesquelles nous pouvions aller, nous avons pris beaucoup de temps afin de bien définir le chemin que nous donnerions au projet, et nous avons rencontré plusieurs problèmes en chemin, essentiellement techniques dans la réalisation des robots et aussi dans la programmation. Cependant nous avons toujours trouvé des solutions à nos problèmes, et nous pourrions donc conclure en disant que notre plus gros problème fut de respecter les délais.

Ce projet nous a à tous beaucoup apporté, nous avons découvert tout ce qu’implique un projet lorsqu’on le mène de A à Z et on a pu se rendre compte de l’importance de la conduite de projet afin de ne pas perdre le fil malgré tout les imprévus qui peuvent intervenir.

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Bibliographie

 

Voici les liens des sites qui nous ont aider à réaliser notre projet :

Tutoriel Arduino UNO

Moteur CC via Arduino

RS composants pour les datasheets

Driver moteur Arduino

Schéma électrique pour pompes

Programmation Commande Bateau

 

Voir tableau du budget pour les adresses du matériel acheté.

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Remerciements

 

Nous tenons à remercier nos enseignants tuteurs Mr HUEBER et Mr CHOISY de nous avoir accompagnés et conseillés durant ce projet.

Nous adressons également un grand remerciement à Mr DE SABBATA qui nous a largement aidés pour la réalisation du projet.

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Maquette Domotique

  • Introduction

Dans le cadre de notre formation de première année de DUT GEII (Génie Electrique et Informatique Industrielle),  le module Etudes et Réalisation (Projets) doit être réalisé. Nous avons eu la possibilité de choisir le projet qui nous intéressait le plus. Pendant 4 semaines, de mars à avril, l’emploi du temps a été grandement consacré à cela. Nous étions encadrés par des professeurs qui étaient à notre disposition et qui nous ont notés sur nos recherches et notre avancement.

Image1

 

  • Présentation du sujet

La Maquette Domotique est un ancien projet inachevé commencé il y a 2 ans, nous l’avons repris pour le continuer et le finaliser. Nous avons donc dû résoudre les problèmes rencontrés par nos prédécesseurs.

Par le biais de notre Maquette Domotique, nous devons sensibiliser les personnes sur les « énergies de demain » en simulant une maison totalement autonome énergiquement grâce aux énergies renouvelables.

Nous disposons des énergies suivantes:

-Éolien : Utilisation d’une éolienne domestique.

-Solaire : Installation de panneaux photovoltaïques ainsi que thermiques.

-Hydraulique : Cours d’eau présent afin d’alimenter une turbine hydraulique.

-Biomasse : Combustion des bio-déchets.

-Bois : Combustion de bois dans un foyer bois.

Sur la maquette, l’éolienne et la turbine hydraulique fonctionnent grâce à des moteurs.

Répartition des systèmes de production des énergies renouvelables

 

Nous devons rendre notre maquette à la fois démonstrative et ludique afin de plaire au public.

 

  • Gestion de Projet

Nous sommes suivis par un professeur, dans la matière « Conduite de projet », qui nous apprend à travailler sur des projets en général. Nous avons ainsi à faire les démarches, les explications et les présentations du projet.

Nous avons appris à planifier nos semaines pour y associer les tâches à effectuer chaque jour et ainsi éviter le plus possible les écarts.

Pour cela nous sommes un groupe de 4 étudiants :

-Maillard Guillaume : Chef de projet

-Muller Quentin

-Perreaut Romain

-Sutter Valentin

 

  • Cahier des Charges

 

Schéma « Bête à corne » :

Sans 1titre

Schéma « Pieuvre » : Fonction du projet

Sans titre

Fonction Principale : Rendre notre Maquette attractive afin de sensibiliser le public sur l’utilisation des énergies renouvelables.

Fonctions Contraintes : Nous devons prendre en compte les contraintes pour faire de notre maquette un projet rentable, intéressant et pédagogique.

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